Nonostante suoni più americana della torta di mele, Gwenifer Raymond viene dal Galles; da bambina si è formata su una cassetta di Nevermind, e ha deciso di imbracciare la chitarra ed esplorare la musica di quel paese fino a risalire alle radici più profonde e ancestrali.

Detto questo, io di primitivismo americano so, lo ammetto, poco; quello che posso dire è che questo Last Night I Heard the Dog Star Bark è notevole su due livelli. Il primo è l'indubbio virtuosismo chitarristico e non solo della ragazza, che potrebbe stupire, interessare e conquistare chi suona questo strumento anche solo per diletto. Il secondo è l'atmosfera del tutto peculiare che Raymond riesce a creare, un'atmosfera che di lieve e spensierato ha ben poco e risulta invece spesso cupa, incombente, quasi gotica; l'artista sovrappone strati su strati di corde pizzicate senza freni per un album di stupefacente intensità, che esige l'attenzione del fruitore e lo trasporta nelle notti mistiche e minacciose di quella regione dimenticata e disastrata che è l'Appalachia. Nessun canto, nessuna percussione, solo un fiume di chitarra in piena che sfocia nel melmoso delta del Mississippi. Non c'è solo spazio per le emozioni negative, però: il brano conclusivo, seppur talvolta spigoloso, ha uno splendido sapore d'autunno che rassicura dopo la bufera.

Ho concluso; mi ci vuole una bella boccata d'ossigeno, adesso... Il silenzio farà rumore... Cazzo...

Alla prossima.

Elenco e tracce

01   Banjo Players of Aleph One (02:02)

02   Jack Parsons Blues (03:37)

03   Champion Ivy (03:46)

04   Bliws Afon Tâf (05:55)

05   Bonfire of the Billionaires (04:46)

06   Dreams of Rhiannon's Birds (02:32)

07   Last Night I Heard The Dogstar Bark (06:08)

08   Cattywomp (03:31)

09   Bleak Night in Rabbit's Wood (06:23)

10   One Day You’ll Lie Here But Everything Will Have Changed (03:20)

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