Signori e signore, questo "Hello Debris" é un disco molto fico e a qualcuno dovró pur dirlo. Anche voialtri amanti dell´indie-rock e alternative dovreste ascoltarlo, ci troverete una voce femmile suavemente drammatica che vi accompagna lungo diciotto brevi canzoni, create in modo che possano docilmente convivere la struttura semplice della forma canzone e certe cosette un pochino piú azzardate. Il risultato rende immediata la fruizione senza cadere poi nel patetico "giá sentito".

Alternative? Non saprei, potrebbe essere, mi sembra un genere dallo spettro cosí ampio che forse ci posso mettere anche questo disco, insieme ai Sonic Youth e i Motorpsycho, (che non c´entrano una mazza [forse] ma dovrebbero aumentare l´audienza della recensione).

Ma allora caro macaco perché scrivere di un disco alternative che non sai manco cos´e?

Eh, perché gli Hail sono Suzanne Lewis e Bob Drake, vaccaboia! Due nomi importanti del rock in opposition americano.

E te pareva che non finivamo ancora a parlare di RIO.

Si, vabbé ma non scappate ancora, per favore. Non mi abbandonate adesso perché vi diró ch´é giunta l´ora che anche voi sappiate quanto é bravissimo Bob Drake e che nessuno se lo caga, povero. Certo non pretendo che vi piacciano ste robe intricate, peró questo dischetto e cosí facile da assimilare e tanto ricco di idee, che insomma...

Insomma, se non veniva il macaco a dirvi che c´é un disco di alternative o quel cazzo che é, in mezzo alla bolgia di avant-prog-rock-in-opposition come voialtri lo scoprivate? Spulciando il catalogo della Recommended Records?

 

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