"Idrogeno e idiozia" è la prima antologia del caustico Ellison pubblicata in Italia. Occasione più unica che rara per leggere le sue imprevedibili ed eclettiche storie. Lo stile di scrittura è inconsueto e brillante, e lo si evince già dall'aggressiva introduzione di "Terrori Mortali", dove rivela ai lettori i suoi intenti: terrorizzare, provocare, commuovere, infuriare, ridere, amare, odiare. A dir poco memorabili, cariche di idee, pensieri e sentimenti anche contrastanti, le rispettive presentazioni ai sedici racconti.

Carattere dallo spirito contestatore, individualista, che non intende rassegnarsi al conformismo, possiede un personale schema beffardo e irrequieto per convertire creativamente l'ossessione dello scrivere in Arte. Però egli stesso confessa che fa ciò, perchè non sa fare altro, o forse perchè è alla perenne ricerca di una libertà interiore. Ellison attacca le credenze illogiche che spingono verso Scientology, le droghe, l'astrologia, l'odio delle élite e dell'impegno intellettuale, le false religioni e i subdoli profeti. La raffinata scrittura densa di riferimenti pubblicitari e televisivi, non è casuale, ma è un vero e proprio attacco all'esacerbato consumismo capitalista che ogni giorno annulla o cerca di annientare e massificare la personalità degli individui. Il nostro è altresì un Universo indifferente, nel quale noi ci muoviamo in modo ininfluente come creature irrilevanti ed impaurite. Nel contempo però tenta di comunicarci con affetto, che non siamo soli, e tramite la saggezza ed il coraggio, possiamo distinguerci dalla massa. Per lui i tesori più preziosi sono la perspicacia e l'amicizia. Quest'ultima si trova spesso nei suoi scritti, anche se trasfigurata o abilmente mimetizzata. Egli sostiene di viaggiare attraverso le vite altrui, trasmettendo così le sensazioni interiori della psiche dei protagonisti. Si verrà così trasportati nella vita di un ex musicista da studio che ripara violini, nei flussi temporali di vite sprecate, in una bottega delle meraviglie, fino alla Morte dell'Universo, quando lo scorrere del tempo volge al termine, e la fine dello spazio è imminente, laddóve si trovano gli ultimi vagiti di vita e intelligenza.

La principale prerogativa di Ellison è quella di far apparire le introduzioni come racconti, e i racconti ampliamenti o stravolgimenti delle medesime. Come nell'apocalittico "Sudore da flop" dove la conduttrice di talk show Theresa Ketchum, scoprirà a proprie spese cosa significa diventare un'oscura sacerdotessa. Con tale sistema Ellison codifica le intricate esperienze biografiche della sua vita, sublimandole con la fantasia e assimilandole nel flusso della propria. La perdita dell'adorato cane, soppresso nella camera a gas per decisione di una vicina di casa, il tradimento di un amico, un arresto e tanti altri avvenimenti, motiveranno le sue novelle. Come per magia, i racconti si creeranno da sé, estrapolati dalla mente dello scrittore, attraverso la macchina da scrivere. Forse solo esorcizzando un passato doloroso racchiuso dentro di noi, si può riuscire a mantenere stabile il destino. Non come avviene "Nel quarto anno della guerra", poichè il Male si inserisce nella mente sdoppiata di un individuo, impossessandosene. Altrettanto inquietante è l'incubo vissuto da Michael Kirxby in "Tutti gli uccelli tornano a posarsi al nido" il quale, dopo aver avuto rapporti con parecchie donne, è costretto a rincontrarle tutte a ritroso nel tempo, fino alla sua prima moglie, in manicomio da anni. Mentre il protagonista del surreale "Spezzabato", Peter Novins, telefonando a casa sua, sentirà rispondere la propria voce! Incredibile ma vero, nella sua abitazione c'è lui medesimo, mentre egli è al ristorante High Tide. Solo nel finale verrà rivelata la verità e il perchè di questa folle vicenda. Citerà persino personaggi del calibro di Borges, Shatner, Castro, Dalì, Polanski, Dalai Lama, nell'erotico-pornografico "Com'è la vita nottura su Sissalda?". Dedicherà anche un racconto alla memoria del chitarrista Jazz Django Reinhardt.

Arduo classificare in un preciso genere le storie, e ancor più inquadrare l'essenza del narratore, sempre scaltro nello sfuggire da scontate definizioni. Egli è in grado di districarsi agilmente attraverso una moltitudine non indifferente di generi letterari. Ogni novella riserverà sempre una sorpresa e un profondo messaggio da comunicare. Ultimo ma non ultimo, il volume è corredato da una lucida e impeccabile postfazione di Evangelisti: "Harlan Ellison, o del vedere pericolosamente".

Ah, dimenticavo! Per Harlan l'idrogeno e l'idiozia sono gli elementi più comuni dell'Universo. Saluti poliedrici ©

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