Andar per mare non è mai stata una cosa semplice, sfidare Poseidone varcando i cancelli del suo regno con superbia e arroganza era prima causa di possibili guai. Ma il fascino indiscutibile di solcare l'ignoto, prima a vela e poi a vapore era lo stimolo in più che per secoli ha portato l'uomo per mare. Era un'epoca in cui la tecnologia aveva raggiunto livelli mai visti, era la placida e dinamica Europa della Bella Epoque culla di nuove dinamiche culturali e sociali pronte a far iniziare veramente quello che sarà ricordato come il secolo breve. Era il tempo per chi aveva un sogno di riempire una sacca e cercarlo da qualche parte, America, Australia..il mondo era vicino, a portata di mano.

Le navi erano il ponte, l'inizio in cui la vita prendeva nuova luce appena varcato un boccaporto e posato il proprio sacco su un lenzuolo bianco nuovo di zecca. Il Titanic era nato come tutte le grandi navi, una volta datele un nome la si fa scendere in mare, prima dolcemente poi sempre più velocemente fino a quando le eliche stringono per la prima volta confidenza con l'acqua e gli ingegneri, carpentieri e apprendisti tutti con il cuore in gola a sperare che l'enorme contenitore d'acciaio confermi le leggi di madre natura e galleggi. Seconda di tre sorelle, tutte belle e eleganti dai nomi importanti: Olympic, Titanic e Gigantic. Il suo ruolo era quello di prendere il mare e sfidare la concorrenza non in velocità ma in eleganza e tecnologia. Ventinove caldaie a muovere quasi cinquantamila tonnellate, due motori a triplice espansione a sfruttare tutto il ciclo del vapore più una turbina, era anche potente con una forza di ciquantumila cavalli. Era l'orgoglio di Belfast, era figlia dell'umile architetto navale Thomas Andrews e di tutti i suoi carpentieri. Elegante, longilinea con i suoi quattro fumaioli che s'alzavano dal ponte lance, il quarto era solo una presa d'aria ma in pochi l'avrebbero potuto notare ed era messo a tener compagnia agli altri tre per aumentarne il senso di potenza e magnificenza. Locali arredati citando i più svariati stili, dal rinascimento italiano al neoclassico fino all'era vittoriana, ponti divisi per classi come voleva l'usanza dell'epoca a rispettare anche per mare una divisione naturale e accettata, anche se povero però potevi avere un letto in cabina perchè sul Titanic non vi era più spazio per fredde e antigeniche camerate. Quattro scialuppe in più oltre il numero previsto dalla legge a tenere buone le preoccupazioni di Andrews furono concesse per la nave inaffondabile, prove in mare veloci senza troppi impicci era il Titanic non serviva di più.

Un difetto nella composizione dei rivetti la condannò, piccoli chiodi a tenerla insieme si ruppero come grissini sotto una pressione di più di cinque tonnellate, l'iceberg sfiorato ne aveva decretato la prematura fine. Piegata, spezzata e frantumata in cumuli di materiale informe sul fondo dell'oceano, tenuta nascosta per anni fino a quando un geologo la ritrovò, ma non era più una nave.

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