"Rock 'n' Roll is about dreams"
La frase sopracitata, pronunciata da Mr. Clancy in apertura del video di "Zenith Diamond", è la migliore presentazione per l'album in questione.
Jonathan Clancy, in precedenza leader di A Classic Education e Settlefish, è il titolare del progetto His Clancyness e debutta per FatCat Records con "Vicious". "Vicious" si presenta come un disco indubbiamente internazionale: registrato nella Detroit del fallimento finanziario da Chris Koltay (già al lavoro con Liars e Atlas Sound), pubblicato da un etichetta inglese (la sopracitata FatCat), con liriche in inglese cantate da un madrelingua inglese (His Clancyness è di origine canadese) e con sonorità fortemente debitrici degli USA.
In poche parole "Vicious" è uno dei pochi dischi, da molti anni a questa parte, a superare un certo "provincialismo indie" tipicamente italiano.
L'inizio è straniante: "Safe Around The Edges" è un surf-rock con una sezione ritmica ai limiti del post-punk e inserti fortemente debitori di un certo dream pop. Si prosegue con i delicati intrecci tra chitarra elettrica e chitarra acustica di "Miss Out These Days", che richiama i Deerhunter più intimisti, e con "Gold Diggers", due minuti di pop minimale.
Dopo la convincente triade iniziale nella tracklist figurano brani inferiori qualitativamente ai primi tre, ma a risollevare il livello arriva "Machines" con una progressione di chitarra che sfocia in un lungo assolo. "Zenith Diamond" che coniuga voci riverberate e ritmiche al fulmicotone che ricordano i Wire.
La traccia migliore del lotto "Progress" è relegata in chiusura e conclude con una coda strumentale un disco eterogeneo e ben studiato, che non presenta cadute di stile nemmeno nei brani meno a fuoco (posti in maniera accorta nella parte centrale), e che conferma le qualità autoriali già emerse nei suoi precedenti lavori (su tutti "Call It Blazing" degli A Classic Education).
Elenco e tracce
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