La screwball comedy (letteralmente: "commedia svitata") fu uno dei generi più frequentati nell'America anni trenta, a cui si dedicarono con insuperabili risultati registi come Frank Capra, Leo McCarey, Preston Sturges e soprattutto l'eclettico Howard Hawks. Si tratta di film che, contaminando farsa, slapstick e sophisticated comedy, avevano come protagonisti coppie di personaggi spesso eccentrici o "picchiatelli", un uomo e una donna inizialmente antagonisti che, passando attraverso situazioni assurde e paradossali, finiscono inevitabilmente per innamorarsi.

Caos, dinamismo, (innocua) follia erano le caratteristiche principali di un genere che nei ruggenti anni trenta portò una ventata di salutare, anarchica stravaganza all'interno del rigido sistema hollywoodiano, condizionato ma non ancora succube delle ferree regole del famigerato codice Hays, prima dell'inasprimento censorio e moralistico degli anni quaranta e cinquanta.

Bringing up baby, del 1938, film bellissimo e fuori di testa proprio come la sua protagonista, è la quintessenza della screwball comedy. Ne contiene infatti tutte le situazioni tipiche, le caratteristiche, gli stilemi, compresa una certa tendenza alla meccanicità dell'intreccio, dove però la concatenazione di cause ed effetti viene portata da Hawks a livelli di assurdità (e di comicità) inarrivabili: si sfiora il delirio, ma è un delirio organizzato con matematica, infallibile precisione.

Riassumerne la storia significa fare un torto all'indiavolata sceneggiatura di Hagar Wilde e Dudley Nichols, incentrata, come in ogni "commedia svitata" che si rispetti, sullo scontro di personaggi dalle caratteristiche opposte: in questo caso, la rigida razionalità del paleontologo David Huxley, prossimo alle nozze con la sua assistente e impegnato a ricostruire lo scheletro di un dinosauro, e la scatenata istintività dell'ereditiera Susan, che dopo un incontro casuale se ne innamora, gli sconvolge la vita, gli manda all'aria il matrimonio e lo caccia nelle situazioni più imbarazzanti. Di mezzo ci sono pure un osso di brontosauro da recuperare, un cane dispettoso, e un innocuo cucciolo di leopardo (il "baby" del titolo) da nascondere, che viene scambiato con un leopardo feroce fuggito dallo zoo.

Alla fine, dopo una climax inarrestabile di gag e situazioni folli (compresa una nottata in carcere), di schermaglie e di agguati fra i due personaggi, come spesso succede in Hawks sarà il maschio a soccombere sotto la rete che la femmina predatrice gli ha teso: ma nemmeno il bacio finale sarà al riparo dalla furia distruttiva del ciclone Susan...

Curiosamente, quella che oggi è giustamente considerata una delle commedie più spassose e riuscite (per ritmo, gag, intelligenza della regia e della sceneggiatura) della storia del cinema, all'epoca venne clamorosamente ignorata dal pubblico, nonostante la presenza di due star di prima grandezza come Cary Grant e Katharine Hepburn. Le perdite ammontarono a 365.000 dollari, Hawks dovette abbandonare la casa di produzione RKO. Eppure, se questo film  ancora oggi regge magnificamente i suoi 70 anni, in parte è poprio grazie all'interpretazione della formidabile coppia, che in Bringing up baby dà letteralmente fondo al proprio ricchissimo repertorio comico.

Se Grant, in un inedita versione nerd e svampita, è impagabile come e più di sempre, la Hepburn ha qualcosa di indimenticabile nel suo misto di bellezza, ingenuità, anticonformismo e istintività "felina" (non è poi così strano in fondo che il suo animale sia un leopardo!), che la rende uno dei personaggi femminili più affascinanti (e in anticipo sui tempi) del cinema americano classico.
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