Ancora oggi a distanza di quasi trent'anni, la comicità dei Monty Python è ancora dissacrante come un tempo. Il "Flying Circus", "Brian di Nazareth" oppure "The Meaning Of The Life" sono stati fondamentali per la storia della commedia inglese: sketch che si susseguono ininterrottamente, situazioni paradossali, e battute pungenti, sono state la ricetta perfetta per una comicità senza tempo.

"Live At The Hollywood Bowl" è l'ennesima prova dell'eccezionale talento di Cleese, Chapman, Gilliam, Idle, Jones e Palin. Splendide le versioni dal vivo di vecchi sketch come "Gomito, Gomito" oppure "Il Ministro delle Camminate Beote" (Cleese è micidiale). Chapman supera se stesso con l'incontro di wrestling contro se stesso, il duetto Palin-Cleese è indomabile in "Scusi, sono venuto per fare una discussione", Neil Innes offre una splendida "Come è dolce essere un idiota" e Carol Cleveland riveste come sempre il titolo di damigella d'onore. Jones ripropone lo sketch del pasticcere "Whizzo" e Idle conclude lo show con la mitica "Canzone del Boscaiolo". Il "revival" è accompagnato da materiale inedito come le splendide animazioni di Gilliam, oppure la sequenza delle "Stupide Olimpiadi". Interessante lo sketch dei "Quattro uomini dello Yorkshire", originalmente proposto con Marty Feldman al "The 1948 Show". Oppure come dimenticare Idle nelle vesti di Michelangelo che ha appena dipinto "L'Ultima Cena" con tre Cristi, 28 discepoli, ed un canguro?

Uno dei momenti più divertenti è la partita di calcio fra i filosofi della Germania e dell'antica Grecia. Da un lato troviamo Martin Lutero che allena una squadra formata da Kant, Marx, Nietzsche, Hengel ed altri... dall'altro il capitano Socrate che dirige Platone, Eraclito, Anassagora e tutti i più importanti filosofi antichi. Confucio è l'arbitro, S. Tommaso e Sant'Agostino sono i guardalinee. Archimede ha l'illuminazione e calcia il pallone. La vittoria è dei Greci.

Ancora una volta i magnifici sei attaccano spietatamente le istituzioni, dalla Chiesa al Governo, in uno splendido carosello che è in bilico fra non-sense e satira di prima qualità. Purtroppo oggi molti spettatori non sono più abituati ad una comicità così originale e (permettemi di dire) complessa. Non si ride solo per i giochi di parole, ma per un intero contesto sociale fatto di ipocrisia ed irrazionalità. Solo sei inglesi come loro avrebbero potuto portare sullo schermo il lato negativo della loro stessa società, e in parte anche della nostra.

Un autentico capolavoro. I Monty Python oltre che nel cinema e nella canzone comica, hanno lasciato la loro impronta anche nel teatro. Da non perdere.

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