Dal momento in cui codesto luogo virtuale è stato sdoganato a opportunità per la più evoluta autopromozione, occasione ove far sfoggio di competenze che abbracciano ogni campo dello scibile, ho deciso di adeguarmi.

Con lo stesso coraggio di chi rilascia una fetida flatulenza in una Rinascente presa d’assalto da frenesia prenatalizia (approfittando dell’anonimato che il gregge garantisce) mi accingo a recensire questo atavico amico del lume gastrico.

In fondo il mio 30 all’esame di zoologia e l’esser molto più pheeeco di Alberto Angela conferiscono piena autorevolezza al nobile tentativo di inaugurare la sezione de-scientifica.

Ladies and gentlemen … vi presento Taenia Solium, meglio conosciuta come “Verme Solitario”.

Un viaggio allucinante che vi farà sembrare il ciclo vitale di questo simpatico Xenomorfo un blando surrogato.

Da dove cominciamo ? Ma dalla fine, ovviamente dal buco di culo.

Da quando, dopo aver dato sfogo alla fisiologica peristalsi, avrete un sussulto guardando nella tazza.

E questa volta non di soddisfazione per aver prodotto una piroga fecale con tanto di omini che remano e vi salutano, no signori … l’avrete per le proglottidi che fanno capolino tre le anse ancor crepitanti.

Eh già, siete stati prescelti come enteron preferito da uno dei milioni di uova che codesto esemplare appartenente al Phylum dei platelminti (verme piatto, una sorta di apparato digerente provvisto di gonadi maschili e femminili sulla quale è transitato un rullo compressore) è in grado di depositare e solo ora realizzate che la partecipazione alla sagra del maiale crudo non è stata un’ottima idea.

“Scusa, Alfredo ma la mia braciola grugnisce ancora … non è che da problemi così indietro di cottura ?”

“ naaaaaahhhh … non dire cazzate, sono un esperto del barbecue, mangia e non rompere i coglioni”

Proglottidi dicevamo, segmenti della forma adulta del parassita ricolmi di uova più che un vagone della metro a Tokyo nell’ora di punta, biologici cavalli di Troia architettati per fare breccia nell’ospite intermedio.

250.000 ovetti per ognuno dei 4 segmenti terminali, alla faccia della crisi delle nascite.

Ora, dal momento che siete infestati, lamenterete alcuni sgradevoli sintomi: calo ponderale, dolori addominali e diarrea.

Ed è quest’ultimo evento che aumenterà le probabilità di scaricarvi laddove capita, magari in aperta campagna, dove pascolano mucche, caprette che fanno ciao e maiali che non esiteranno a banchettar di cotanta soffice prelibatezza.

Ecco ... dovesse capitare evitate di nettarvi con una foglia, potreste prendere lo Strongyloides Stercoralis, ma questa è un'altra storia.

Al piacevole teporino delle viscere suine le uova si schiuderanno, si tramuteranno nella prima forma larvale (oncosfere … no,quelle di Dragonball non c’entrano una fava) che, cullate dal flusso sanguigno, migreranno incistandosi nei muscoli dell’ignaro mammifero.

Lì attenderanno pazientemente (assumendo la forma di cisticerco lo stadio larvale secondario) che il maiale muoia di vecchiaia nel salumificio e finisca tra le sapienti mani del prossimo mago della griglia.

Una volta ingerite il cisticerco si estrofletterà, si ancorerà alla parete intestinale umana tramite il suo scolice peggio che un parlamentare italiano alla sua seggiola e comincerà ad accrescersi assumendo i nutrienti predigeriti dall’ospite finale per osmosi, trasformandosi così nella forma adulta

Una stella filante che può strobilare segmenti fino a 5 metri di lunghezza, che assimila, produce tossine per evitare che altri parassiti possano colonizzare lo stesso intestino tenue (ecco perché è “solitario”) e si riproduce per ermafroditismo proterandrico. Cioè la parte maschile matura prima della femminile e i segmenti terminali ospitano le uova … insomma, come se nel corso della vostra esistenza siate prima Rocco Siffredi, poi Solange ed infine Belen.

Mangiare.

Riprodursi.

Il sogno di ogni italiano medio.

Un a volta espulsi i gravidi segmenti ricomincia la giostra …. Wuuuuuuuuhhhhh.

Il ciclo pùo deragliare in rari casi.

In particolare nella malaugurata ipotesi in cui voi foste coprofagi (o se Afredo avesse maneggiato la vostra braciola dopo essersi pulito il culo a mani nude) potrebbe capitare di ingerire direttamente le uova.

I cisticerchi migrerebbero direttamente incistandosi nel cervello in attesa che un cannibale si cibi di voi per poter sviluppare la forma adulta.

Mi rendo conto che le possibilità per la povera tenia di sopravvivere sarebbero appese all' esile filo di trovare un cannibale che mangi un coprofago … anche i platelminti hanno i loro problemi.

La neurocisticercosi così contratta si manifesterebbe con seri problemi neurologici, ad esempio la deliberata visione di Domenica 5 con Barbara D’Urso o l’ascolto di un intero CD dei Negramaro, la lettura di un libro di Fabio Volo, ridere alle battute di Brignano.

Termino la mia dotta dissertazione con una chicca che vuole anche essere una simpatica proposta per il vostro cenone natalizio, da realizzarsi al cospetto del parentado a ranghi completi.

Si favoleggia che la forma adulta possa risalire l’apparato digerente richiamata dai vapori commestibili di una tisana bollente con forti concentrazioni zuccherine.

Il 24 dicembre sera, dopo esservi inoculati preventivamente il parassita, mettete sul fornello una pentola di acqua e miele, giunta al punto di ebollizione appoggiatela a centrotavola e posizionatevi al di sopra di essa inalando con fiducia i vapori.

Non dovrete far altro che godervi l’espressione di stupore dei commensali mentre il verme sarà fuoriuscito dal vostro cavo orale, nell’intima consapevolezza che avrete reso indimenticabile il vostro convivio.

In questa vicenda non riscontrate anche tutti voi una mirabile metafora della ciclicità, zoologico eterno ritorno nietzscheano, rimando all'ineluttabilità del destino che madre Natura suggerisce ?

… no eh.

Ed ora via, tutti a controllare le nostre cacche !

Carico i commenti... con calma