"Vi piace il profumo della compostiera? Dormite nella lettiera del gatto? Siete soliti sputare per aria e riprendere in bocca, al volo, il vostro escreto? Eccovi direttamente dagli Stati Uniti un carico di letame da scaricare nelle vostre orecchie! E' uscito "Giallo", Ep degli Impetigo".
Con ogni probabilità questa era la pubblicità che, nel 1989, era trasmessa dalla piccola emittente radio del nostro Sfascia Carrozze di (s)fiduciam: ho specificato l'anno di uscita di questo lavorone non solo per una questione informativa, ma anche perché è l'unica cosa in grado di spiegare il successo di una porcheria come questa. Ma il vero guaio è che c'è qualcuno che gradisce questa robaccia ancora ai giorni nostri; non si spiega altrimenti il fatto che una label (non mi ricordo quale) abbia preso il materiale del suddetto Ep e l'abbia ristampato includendo le tracce di "Antefatto", altro Ep del 1991.
Per il ciclo "Soldi facili: immondizia dal passato" ecco un altro episodio; come dicevo sulla recensione dei Repulsion, sembra oramai diventata una moda rimasterizzare vecchi lavori di band dimenticate per aumentare gli introiti in maniera netta e per non perdere la faccia di fronte ai riottosi stormi di Homines (Neanche un po')Sapientes Brutallarenses: tipico degli esemplari di questa specie è infatti acclamare come capolavoro qualsiasi disco metal abbia più di dieci anni (anche gli stessi che dieci anni prima consideravano delle cazzate) e acclamare come benefattori i tizi della etichetta discografica di turno che gli ripropone "a soli dieci dollari" un "capolavoro introvabile". Poco importa che poi il "capolavoro" faccia schifo, se lo dicono loro ed è così vecchio allora è un capolavoro; il sillogismo è logicamente ferreo.
Ma chi diavolo sono gli Impetigo e che fine hanno fatto? Sono quattro tizi provenienti dall'Illinois che prendono il nome da una malattia cutanea e che per fortuna si sono sciolti, anche se non abbastanza in fretta da risparmiare al mondo alcuni dei peggiori dischi metal di sempre (se includiamo anche "Ultimo Mondo Cannibale" del 1990 e l'ultimo "Horror Of The Zombies" del 1992); alcuni dei peggiori, sì, ma anche alcuni dei più importanti per l'evoluzione di un certo filone del Grind Gore, quello più casinista e scassacoglioni. Praticamente la metà delle band che attualmente suonano questo genere ha preso ispirazione dagli Impetigo, l'altra metà dai primi Carcass, dai Repulsion e dai primi Napalm Death. Non ho citato questi gruppi a caso, solo perché suonano (o suonavano) Grind, ma perché sono tutti, Impetigo compresi, parimenti importanti per il metal estremo. Ma mettiamo subito le cose in chiaro, questo disco era ed è una merda fumante anche a distanza di anni; qui il principio enologico "più è vecchio, più è pregiato" non funziona, anche se è un disco importante è innegabilmente pessimo. E quando dico pessimo non mi riferisco alla produzione o alla tecnica inesistente, mi riferisco proprio alle idee di questi qui, anch'esse inesistenti e concretizzate nel rumore fine a se stesso.
Anticonformismo? Certo, ma di una futilità immonda che non riesce a salvare il gruppo da un giudizio severo; non mettiamoci ora a discutere se il Grind deve essere questo o no, perché le stesse cose possono essere fatte in maniera altrettanto disgustosa ma molto meglio. Unica attenuante è che gli Impetigo si ridono addosso da soli e trattano solo ed esclusivamente temi demenziali (impossibile non citare "The Revenge Of The Scabby Man" o "Bitch Death Teenage Mocous Monster From Hell"), altro elemento ripreso ad oggi da un'infinità di gruppi. Ma ora andiamo a vedere cosa vuol dire fare Grind per i nostri...
In poche parole questi qui si sono ritrovati in sala prove, hanno collegato gli strumenti agli amplificatori mettendo l'overdrive al massimo, uno di loro si è messo dietro un microfono a gridare e il batterista si è messo a picchiare sui tamburi in maniera non molto oculata; e a questo punto starete pensando che è un fottuto, normalissimo gruppo Grind. E qui i nodi vengono al pettine; il cantante usa in egual misura il growl (ancora abbastanza pulito) e una serie di versacci assolutamente ridicoli (sia nelle intenzioni che nei fatti), da specie di conati di vomito a urletti in falsetto per finire con rantoli catarrosi. I chitarristi eseguono fino ad un certo punto dei riff che potrebbero quasi sembrare delle cose serie, quindi si "sbottonano" un po' e iniziano a pestare sulle corde ripetendo all'infinito le stesse note: strano che il cantante, almeno quando suona il basso, mantenga una certa serietà (vera stranezza negli Impetigo ed in generale in un genere che non premia di certo questo strumento). Il drummer fa sulla batteria lo stesso lavoro che farebbe un sacco di gente sulla mia automobile (o peggio, sulla mia testa), cosa che la dice lunga sulle condizioni della batteria alla fine di ogni canzone; unica differenza è che lui oltre blast beat e ritmiche Tharash/Punk, si concede qualche rallentamento (che tuttavia non contribuisce a migliorare il groove delle canzoni) mentre dubito che quel sacco di gente rinuncerebbe anche solo per un attimo a ritmiche addirittura tendenti al Black.
Credo che nessuno sia interessato ad avere dettagli sulla produzione anche se ad onor del vero, rispetto al resto, risulta uno degli elementi più Grind (nel senso che tutti i dischi del genere hanno produzioni pessime quanto questa, sono i musicisti che raramente sono "così pessimi"); da notare la presenza di numerose Intro e Outro una più stupida dell'altra, ulteriore elemento che spopolerà tra i complessi Grind. Insomma, questo non è uno schifo gradevole, questo è proprio come ricevere un calcio nel culo con uno scarpone da sci e poi un altro con lo scarpone e lo sci attaccato: non saprei proprio a chi consigliarlo, visto e considerato che non può piacere a chi ama le cose tecniche, non può piacere a chi cerca solo materiale da headbanging e che non può piacere nemmeno ai Grinder più inferociti (troppo stupido e troppo poco marcio).
Rimangono solamente i collezionisti di fallimenti, i collezionisti di roba brutta (come il sottoscritto), e quelli che si scaccolano con la forchetta; da assumere lontano dai pasti.
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