"Robocop 2", seguito dell'acclamato "Robocop" di Paul Verhoeven, arriva a tre anni dal primo film della serie. Stavolta la regia è dell'esperto Irvin Kershner (nel suo curriculum figura "Guerre Stellari - Episodio 5 - L'impero Colpisce Ancora" del 1980), mentre i due attori principali (Peter Weller nel ruolo di Murhy/Robocop e Nancy Allen in quello della compagna di lavoro Lewis) vengono confermati nei rispettivi panni.

Stavolta la missione dell'eroico cyborg è salvare l'amata Detroit da un nuovo tipo di droga, la Nuke, iniettabile tramite il collo. La nuova sostanza è smerciata in città dal minaccioso criminale Cain (il bravo Tom Noonan, anche in "Last Action Hero") che, successivamente ucciso da Robocop, viene trasformato in un cyborg ben più enorme e minaccioso del buon Murphy, denominato proprio "Robocop 2". Il nuovo robot sfuggirà poi al controllo della sua perfida creatrice, la dottoressa Faxx (la bellissima Belinda Bauer, anche in "Flashdance"), ed ingaggerà una vera e propria guerra vendicatrice senza esclusione di colpi con l'"originale".

La sceneggiatura originale del film fu scritta sempre da Frank Miller (come per il primo episodio), ma sorsero problemi seri quando Miller si arrabbiò pesantemente in seguito a radicali modifiche, a tutt'oggi mai giustificate, sul suo lavoro. Questa decisione fu la tomba del film. Ne venne fuori un polpettone piuttosto confusionario a livello di trama in cui si troviamo il bambino/spacciatore/criminale Hob, la belloccia di turno Angie, il sindaco schizzato e il classico consigliere corrotto, che si "vende" alla sporca O.C.P..

Certo, la pellicola contiene numerose scene-must per i fan del robopoliziotto più famoso del mondo, come l'incontro chiarificatore con la moglie di Murphy, Ellen, in cui lui mente dicendole che è semplicemente una macchina costruita per onorare la morte del marito. O le spassose sequenze in cui il cyborg impazzisce in seguito all'inserimento operato dall'O.C.P. di più di duecento nuove direttive nel suo database (tra cui "insegnare ad accendere il fuoco ad un gruppo di boyscout"), nel tentativo di farlo impazzire e quindi autodistruggere. La trama procede quindi lenta ed impacciata, Weller sembra meno in forma (e meno convinto) che nella precedente pellicola, la Allen ha un ruolo molto, troppo marginale ed il "bambino cattivo" è francamente improbabile. Degno di nota, invece, il Robocop 2 (disegnato ed animato veramente bene).

Per i superfans del film, tralasciando il soporifero seguito Robocop 3, da segnalare invece assolutamente "Robocop - Prime Directives", il tanto invocato terzo seguito di cui pochissimi sanno l'esistenza. Di produzione canadese, purtroppo non è mai stato trasmesso in Italia; lo potete, però, trovare in inglese, francese e inglese sottotitolato spagnolo. E' un film per la televisione in quattro parti da un'ora e mezza ciascuna che narra le vicende di Robocop dieci anni dopo la sua creazione. Interpretato da un bravissimo attore semisconosciuto, Page Fletcher, il film vede in azione un Robocop invecchiato ed obsoleto, intento a combattere persino contro suo figlio James, nel frattempo divenuto un perfido dirigente O.C.P., e contro un cyborg identico a lui, contenente però il cervello del suo migliore amico John Cable. Per i più attenti, Prime Directives svela due segreti storici: la data di morte di Murphy (sulla sua tomba è scritto "1990") e il motivo per cui fu trasferito dal Metro South al Metro West (un litigio con lo stesso Cable, reo di aver ucciso a sangue freddo un criminale). Persino Verhoeven ha lodato il lavoro svolto dall'equipe di Prime Directives, ed ha svelato che nel caso avesse girato Robocop 4, il prescelto sarebbe stato proprio Fletcher.

Meglio, molto meglio persino questa miniserie low-budget che Robocop 2, film che rischiò di rovinare per sempre quanto di buono fatto da Verhoeven.

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