Capitolo I 
E me lo ricordo ancora quando c'era l'estate e la gioia nei miei occhi veniva fuori già nel sentore dell'arrivo di quel maggio ventilato e caldo. La scuola stava per finire e il luccichio nei miei occhi si faceva sempre più potente e straordinariamente smaltato.
Anche un anno fa con l'avvento della fine dell'incubo mi ritrovai ad esser felice correndo per i boschi con le due ruote in sella alla mia bici nuova. Quell'odore particolare di verde, il cielo azzurro e dentro di me mentre tutto si rivoluzionava, cambiava, io provavo qualcosa per una persona lontana che manco conoscevo. Non sapevo che sarebbe finito tutto da lì a poco e che mi sarei goduto la mia ultima estate e nemmeno sapevo che nella mia vita sarebbe entrata una personcina più che importante la quale tutt'ora è forse uno dei pochi raggi di sole visti non in bianco/nero. L'album che aimè mi ricorda ciò, l'album che mi ricorda che l'adolescenza è finita e non ci saranno più vacanze, che non ci sarà più estate e proprio quest'album dei misconosciuti Jack, un bel gruppone, con una line-up da fare invidia agli Arcade Fire. E sarebbe così sbagliato nei loro confronti farli entrare nel filone brit-pop perchè farebbe storcere il naso agli increduli. I Jack con la loro malinconia, le loro storie di alcool e di sesso e con la loro decadenza mi hanno ricordato che è tutto...

L'album che entrò prepotentemente nel mio stereo. La recensione. 
La lunga cavalcata di "... of lights" con una lunghissima introduzione accompagnata da una musica apocalittica e profetica si va distorcendo e distruggendo con il bridge che viene fuori ogni tanto pieno di "Do, do, do, do, do, do". "Wintercomessummer" che esplora territori shoegaze con la sua chitarra satura di reverberi e delay ma la voce di Anthony Reynolds inganna e non convince. L'introduzione di "White Jazz" irrita ma poi la canzone si bilancia per bene con un finale ricco di fiati e violini. L'atmosfera del disco inizia a migliorare con la quarta canzone. "Biography of a first son" è un pò uno spartiacque del disco che è formato da canzoni abbastanza pompose e più rockeggianti all'inizio, questa invece è una canzone con molto ritmo, quasi ballabile. La seconda parte dell'album si apre con "Filthy Names" che ruba l'intro di chitarra alla stupenda Made Of Stone degli Stone Roses e termina con la funerea "Hope is a Liar" una lenta ballata filtrata con un nonsochè di orchestra. La seconda parte di quest'album è decadente, triste parla di morte ("Who'll be beside you to dress you in mourning?", Dress you in mourning) di omicidi premeditati ai limiti della follia ("I wanted to feel, I wanted to see So I tried to kill you...but believe me I didn't mean it Marie", I didn't mean it Marie) di scopate e di alcool ("'Cos we are healthy and we're in love we work out so we can get fucked up", "So its like this the drink goes to my head and then Champagne legs", Filthy Names). Presentandosi dunque con canzoni orchestrate benissimo con delle linee di archi palesemente scritte in modo magistrale.
Il secondo album è un pò una presa in giro. Si pensa di trovare inediti e rarità ma si trovano versioni di canzoni già presenti in Pioneers, (White Jazz, Wintercomessummer) altre che sono le versioni presenti nel secondo album della band, The Jazz Age (Kid Stardust, I was drunk in the underworld). Poi si trovano B-side e demo uguali all'originali fra l'altro. Fra queste è opportuno segnalare le quattro ottime "The 7th day", "The Ballad of misery and heaven", "Ballad for a beautiful blonde eye" e "Josè's dream"Inoltre ci sono 6 traccie registrate a Parigi in un live a Le Cigale nel Novembre '96 le quali non dicono altro di nuovo sennonchè ci regalano qualche anticipazione del Jazz age che verrà con "Nico's Children" e "Saturday's Plan".
Un'altra cosa da segnalare è la copertina che per l'occasione è stata - fortunatamente - stilizzata al meglio . Bruttissima la copertina originale (clicca qui per vederla).

I Jack licenziano un'opera decadente e misteriosa allo stesso tempo. Un album poco conosciuto qui in italia. Se vi capita procuratevelo. Anche se non è molto diretto e per digerirlo ci vuole un pò di tempo, perchè le canzoni sono lunghe e in alcuni casi possono risultare molto pesanti.

... continuo Capitolo I 
.. .appena iniziato, la mia vita è iniziata, la spensieratezza è morta, l'adolescenza è finita inesorabilmente schiantata su una roccia ed ora riesco a vedere ancora gli avvoltoi che ne mangiano i resti! Non ci sarà nulla che meriterai, tutto sarà solo per te stesso, è nulla più! Potrà sembrare un discorso vittimistico, ma quando l'azzurro dell'estate diventa grigio non puoi fare altro che aspettare l'inverno grigio per vedere nero e sperare che comunque il caldo di una coperta ti tenga compagnia.
L'album dei Jack ha 11 anni ma se ne sente più di 100. Mischia musica di alta classe con roba abbastanza squallidetta e abbastanza stonata a livello vocale e musicale. "10th Anniversary Edition" ma non l'avevo mai notata, eppure dovrebbe essere uscita l'anno scorso ma proprio come uno di quegli oggetti magici mi balza agli occhi, a quei miei occhi stanchi e cascanti come acqua piovana. Con questa mia prendo due piccioni con una fava. Cosa speri di trovare in questa città assurda dove altra musica viene apprezzata. In un recondito scomparto del negozio di musica più grande della tua città questo doppio album e in un periodo dove puoi solo rifocillarti spendendo soldi, in un periodo dove fai le pazzie più grandi scappa via e compra quest album. Lo metti nel lettore e come un deja-vu ti balza tutto in mente, mentre inesorabilmente le date di scadenza si avvicinano e i libri che vedi sopra al davanzale della finestra sai che staranno là e non tenteranno mai il suicidio. Fu così che il cd entrò prepotentemente nel mio stereo. 

Capitolo II
Le soddisfazioni e le insoddisfazioni nella vita non si mostrano palesemente ma rumoreggiano come un aereo che parte nella tua mente. Ci sono traslochi e funerali , gente che va, gente che viene ma la sostanziale differenza e il sostanziale senso di ciò è che in ogni modo...

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