Fu la critica francese, da sempre pronta a scovare l'anima oscura del cinema americano, a coniare il termine “noir” per definire un genere che, tra gli anni ’40 e ’60, popolava gli schermi con storie di delitti irrisolti, investigatori privati disillusi e/o alcolizzati e, naturalmente, donne fatali.

Ma il noir non è solo trama, è un’atmosfera. Si distingue per essere:

  • Più stilizzato e onirico di un semplice poliziesco,
  • Più ambiguo di un film erotico senza risultare esplicito,
  • Crudele, ma senza la truculenza del genere horror,
  • Certamente privo di qualsiasi sentimentalismo nella rappresentazione delle storie d'amore.

Insomma, il noir è un piacere per intenditori, un genere sofisticato che si presta a molteplici variazioni, come nel caso di Blade Runner, un noir fantascientifico che trasporta i suoi tropi in un futuro piovoso e decadente.

Se amate le classifiche, sappiate che Out of the Past (1947) è spesso citato tra i migliori film del genere, insieme a Double Indemnity (1944). Peccato per i titoli italiani: Le catene della colpa e La fiamma del peccato, che sembrano rubati a romanzi rosa di terz'ordine, in contrasto con il distacco delle versioni originali.

Out of the Past si avvale dell’icona noir per eccellenza, Robert Mitchum, nel ruolo di Jeff Markham, un ex investigatore privato che cerca di rifarsi una vita nella tranquilla Bridgeport, gestendo una pompa di benzina e frequentando Ann, una ragazza “perbene”. Ma come insegna ogni buon noir, il passato non è mai veramente alle spalle ed arrivano infatti figure sinistre dal passato di Jeff, capitanate da un giovane e inquietante Kirk Douglas nei panni di Whit Sterling, un boss ambiguamente affabile.

La femme fatale non manca, ed è la splendida Kathie (Jane Greer), una donna letale quanto irresistibile, che ha il piccolo difetto di aver sparato a Whit e avergli rubato 40.000$. Il primo incontro tra Jeff e Kathie, in una locanda di Acapulco, è pura magia noir: Kathie emerge letteralmente dall’oscurità, “out of the darkness” come dice Jeff, un dettaglio che rende giustizia al titolo originale, ma che si perde nel doppiaggio.

Il film si sviluppa in due parti: nella prima, narrata in flashback, Jeff racconta la sua storia ad Ann, rivelando il passato da investigatore incaricato di rintracciare Kathie. Nella seconda, il classico complicarsi della trama di un noir che si rispetti: Jeff, ormai intrappolato, viene costretto da Whit a portare a termine la classica ’“ultima missione” destinata a fallire.

L'elemento più originale di Out of the Past è la sua ambientazione rurale, una variazione intrigante rispetto alla consueta cornice urbana. Tuttavia, l'atmosfera rimane quella tipica del genere: notti senza fine, un fatalismo opprimente e la consapevolezza che, per quanto si cerchi di scappare, il passato ha sempre la meglio. Del resto, siamo pur sempre in un noir: non c'è via di fuga.

Diretto dal regista franco-americano Jacques Tourneur, nato a Parigi nel 1904 e trasferitosi negli Stati Uniti a soli dieci anni. Cat People (1942) è un altro dei suoi film più conosciuti. Curiosità: sia Out of the Past che Cat People sono stati riproposti in remake anni ’80, ma con risultati decisamente inferiori. Out of the Past è diventato Against All Odds (1984), diretto da Taylor Hackford, mentre Cat People è stato rifatto con lo stesso titolo nel 1982, per la regia di Paul Schrader.

Disponibile su RaiPlay con un doppiaggio decente.

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