Dopo 16 anni di carriera con i Manic Street Preachers, band che, nonostante i ben noti problemi, sembra essere ancora affiatatissima, le due menti creative si cimentano con i rispettivi progetti solisti.

Il primo è quello del cantante/chitarrista James Dean Bradfield, anticipato dal singolo ''That's No Way To Tell A Lie'' (simpatico il video, parodia del film ''Sonatine'' di Takeshi Kitano) che, tra riffs e handclaps in stile anni '70, e tastierina nel ritornello alla Joy Division di ''Love Will Tear Us Apart'', suggerisce un'idea piuttosto ambigua sull'impronta stilistica dell'album.
Non mi aspettavo certo un ritorno all'hard rock di 'Generation Terrorists', ma qualche accordo ruvido, cattivo non mi sarebbe dispiaciuto. Col senno di poi, dopo aver ascoltato le 11, gradevolissime, canzoni pop di "The Great Western", mi rendo conto che era giusto che l'album suonasse così.

Non mi piace l'atteggiamento di chi vende un milione di copie e poi dice che, tuttavia, non è soddisfatto del sound di quel disco. Prima di accontentare i fans, un artista dovrebbe accontentare se stesso; per farlo, deve anteporre il proprio stato d'animo a qualsiasi altra cosa. E le aspettative di chi gli sta intorno (pubblico compreso), spesso, possono plagiare i suoi propositi. Pertanto, non importa che prima fosse un rockettaro, bevesse come una spugna, suonasse una Gibson a torso nudo come il suo idolo (Slash ndr); l'importante è non illudersi di essere ciò che non si è più.
James ha preso coscienza di ciò già alcuni anni fa, e con quest'album ha proseguito quel cammino ad maturitatem, la cui tappa più recente è "Life Blood", ultimo lavoro targato MSP, nonchè ottimo ritorno dopo la mezza delusione di "Know Your Enemy".

Composto e quasi interamente suonato dallo stesso Bradfield, l'album prende le distanze dal consueto impegno politico dei MSP, mantenendo, come unico legame con la band, il testo di ''Bad Boys And Painkillers'', scritto da Nicky Wire. È forse il pezzo più squisitamente pop dell'album e, insieme a ''Say Hello To The Pope'' e ''An English Gentleman'', dedicata al vecchio manager scomparso Philip Hall (motivetto, tuttavia, frizzante), il più curato nelle armonie vocali. Degne di nota anche ''On Saturday Morning We Will Rule The World'', una sorta di power-ballad pianistica, l'esperimento vagamente gospel di ''The Wrong Beginning'', e ''Still A Long Way To Go'', riflessione su una relazione che non ha avuto il tempo di maturare, sapientemente strutturata in vista dell'esplosivo (in senso emozionale) ritornello. Pregevole ''To See A Friend In Tears'', cover di ''Voir Un Amì Pleurer'' di Jacques Brel, abbastanza fedele anche nella traduzione/adattamento del testo: un esempio di come, a volte, bastino una voce e una chitarra per emozionare.

Chiude in bellezza una piccola gemma, ''Which Way To Kyffin'', a mio avviso, il miglior brano dell'album. Se l'eccessiva orecchiabilità è da considerarsi un difetto, allora questo è il difetto imputabile a ''The Great Western''; ma, se l'album si presenta ben suonato ed arrangiato, fedele alle intenzioni dell'autore, piacevole all'ascolto, senza risultare gratuitamente sdolcinato, allora non ho nulla da eccepire.

Se il fatto che non vedremo mai James Dean Bradfield suonare al Festivalbar può essere un altro pregio...

Elenco tracce testi e video

01   That's No Way to Tell a Lie (03:05)

02   An English Gentleman (03:05)

03   Bad Boys and Painkillers (03:49)

04   On Saturday Morning We Will Rule the World (03:17)

05   Run Romeo Run (03:24)

06   Still a Long Way to Go (03:50)

07   Émigré (03:29)

08   To See a Friend in Tears (03:38)

09   Say Hello to the Pope (03:24)

10   The Wrong Beginning (03:15)

11   Which Way to Kyffin (02:57)

We got directions but nowhere to go
So should we start to make our way back home
And forget the things we’ll never know
We got directions but nowhere to go

Should we follow the sunset or
Trust the stars and follow the road
Which way to Kyffin, we don’t know
We don’t know which way to go

CHORUS:
We’ll paint ourselves a (different life)
We’ll paint ourselves a (different life)
We’ll paint ourselves a (different life)

The green and grey and red and white
The fading glow of this dark ember sky
He sits and prays for the light to die
To show the life hidden from our eyes

Where the sky is calling him
Where the light pours through his eyes
The sky hangs low and fakes its death
To share its memories one more time

CHORUS:
We’ll paint ourselves a (different life)
We’ll paint ourselves a (different life)
We’ll paint ourselves a different life

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