Ci vorrebbe un inscalfibile cuore di pietra per non essere toccati dalla storia vera di Nicholas Winton, lo Schindler britannico, per la semplicità e sincera schiettezza con cui è raccontata. Una storia nata in Europa al tempo della seconda guerra mondiale e riportata alla luce negli anni '80 in Inghilterra dove brillerà in tutto il suo splendore nella TV popolare britannica. Un uomo, Winton che con l'aiuto della madre Babette,fa sua l' Operazione Kindertransport ossia far partite treni da Praga per salvare bambini ebrei e non ebrei, prima dell'occupazione nazista.
Anthony Hopkins interpreta Winton, un agente di cambio in pensione negli anni '80 che mettendo mano al disordine del suo studio, si concentra su un album di ritagli con le foto e le note dei 669 bambini ebrei cechi che lui con altre persone hanno salvato da sicure deportazioni, senza che nessuno storico conoscesse la storia. Winton si mette in testa che deve salvare ad ogni costo piu' bambini possibili e ciò comporta la raccolta di fondi, la richiesta spasmodica dei dei visti presso i dipartimenti governativi e la ricerca di famiglie inglesi per l'affidamento dei bambini.Tutto un insieme di freddi atti burocratici che si scontrano con lo sguardo interrogativo e spiazzante dei bimbi portati dalle loro famiglie da Winton, con la speranza di vederli partire su quel treno per salvarli e sottrarli ad una fine annunciata . Ai genitori resta soltanto un ultimo forte abbraccio, prima del doloroso distacco. A Winton resta quello di compilare schede sui bimbi e di fare liste per le prossime partenze, con la stessa determinazione di chi sa di fare una cosa buona e giusta. I momenti delle partenze e degli arrivi, tra le stazioni della Cecoslovacchia e di Praga, sono pagine di grande cinema, interpretate magnificamente.
Ci sono scene difficili da dimenticare e non c'è un momento sprecato, ogni inquadratura arriva e colpisce direttamente e duramente. Quella di One Life è una storia emozionante raccontata benissimo, con rispetto, pudore e passione, rabbia,e impotenza. Il cinema con One Life sa mettersi al servizio della Storia, e proprio per questo, è un film indimenticabile.
Abbiamo bisogno di più film che mostrino questi uomini e queste donne che hanno fatto qualcosa di coraggioso e abbiano salvato vite. Winton è un uomo umile che è diventato un eroe. L'eroe che ritroverà i 669 bambini che ha salvato nel programma That's life della BBC in un apoteosi di emozioni,di lacrime e di ricordo per chi non c’è l’ha fatta, come i bimbi dell’ultimo treno. E' un film che mi ha commosso facendomi cercare il fazzoletto prima dello scorrere dei titoli di coda, facendomi vivere profonde sensazioni, spesso in antitesi fra loro, facendomi tifare per l’unica soluzione possibile, la salvezza di tutti fuori dall’angoscia e dall’orrore delle deportazioni.
Un film che sa portare lo spettatore nel bel mezzo degli eventi più tragici, in un’esperienza quasi trasformativa, a interrogarsi su se stesso. Il che non fa mai male.
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