Sono passati ormai due anni dal (buon) ritorno degli Starsailor con “All This Life”, e per il loro leader James Walsh è il momento di recuperare il proprio percorso solista con un nuovo album.

Nuovo album che si è materializzato sottoforma di queste nuove undici tracce, prodotte dall’amico e sodale Greg Hatwell e raccolte sotto il titolo “Tiger On The Bridge”. Si tratta di un lavoro molto intimo e personale, piuttosto lontano dal sound “da band” degli Starsailor, e che esalta il lavoro da fine artigiano pop rock di Walsh.

I brani rimangono tutti sotto i quattro minuti, la splendida voce del frontman britannico è sempre in forma e ben in evidenza, e anche a livello strumentale Walsh si lascia andare poche volte a partiture lievemente più energiche, come nel caso degli splendidi crescendo di “30” e del bellissimo singolo “Heavy Heart”.

Le influenze dichiarate per questo nuovo percorso sono nomi come Jackson Browne, Bon Iver e Neil Young, e la cosa è ben evidente in bozzetti acustici così scarni ed essenziali da essere perfetti per mettere in mostra le ottime qualità di autore ed interprete del leader degli Starsailor. Pochissime volte ci si riavvicina al sound della band madre (l’apertura con “Germaine”, la titletrack, “Ida”), spesso invece ci troviamo di fronte a pezzi ridotti all’osso e molto diretti come le conclusive “Success In My Failings” e “Glitch In The Machinery”.

In un paio di episodi, in particolare nella curiosa “Dream Of Mexico”, ci si avvicina a stilemi maggiormente accostabili a certe influenze più americane che britanniche, e questo potrebbe rappresentare un viatico interessante per il futuro solista di Walsh.

In definitiva un ottimo disco, un pregevole e raffinato lavoro di artigianato pop rock, proveniente da un autore che probabilmente non ha ancora ottenuto i riconoscimenti che meriterebbe.

Brano migliore: 30

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