Ormai è consuetudine portare sul grande schermo eroi e personaggi presi da saghe letterarie ed in particolare da fumetti. La trasposizione è avvenuta anche per Blueberry, sceriffo francese nato dalla matita del genio Moebius.
Così il regista Jan Kounen richiama Vincent Cassel al suo fianco per interpretare il protagonista (aveva collabarato con lui già in Dobermann).
Il resto del cast è composto da attori di rilevanza internazionale che vanno da Juliette Lewis a Michael Madsen per finire con Ernest Borgnine.
La trama racconta di questo Blueberry sceriffo di Palamito che tenta di mantenere sani i rapporti tra la gente del paese e i pellerossa. L'arrivo in città di un killer con cui lo sceriffo ha avuto una grana in passato è fonte di instabilità per i cittadini. Il duello finale tra i due uomini si trasforma però in un viaggio interiore causato dalle droghe degli sciamani pellerossa.
La base sembrerebbe interessante vista la volontà da parte del regista di dare vita ad un western tribale/sciamanico, ma il risultato è pessimo. Circa mezzo'ra di insetti e serpenti e altri animali che si intrecciano grazie all'utilizzo del computer non è come lo ha definito qualcuno "sperimentazione" ma bensì mancanza di idee. Meno male però che c'è il buon Kounen che per difendersi dice che "nessuno ha mai accusato 2001 Odissea nello spazio di complessità"...
Blasfemie a parte questo "Blueberry" qualcosa di positivo lo possiede. Se infatti la resa del film è disastrosa, il voler creare un western acido, che sembra essere uscito da un qualche tipo di trip è da premiare. Così come sono da premiere gli attori ed in particolare Cassel e Juliette Lewis, mentre Madsen sembra un po' troppo forzato nel suo personaggio. Resta comunque un'opera troppo ampollosa che ha qualche spunto interessante che si inabissa in una seconda parte inspiegabilmente prolissa, senza senso, ma che soprattutto distrugge con una trovata più che superficiale un film di per sè non propriamente esaltante.
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