Jean-Luc Ponty è senza dubbio uno dei violinisti più geniali del mondo del jazz, e ha una brillante capacità tecnica e di improvvisazione.
Ponty era molto amico di un musicista geniale, purtroppo scomparso 13 anni fa, il grande Frank Zappa. Dalla loro amicizia, nel 1969 nacque questo lavoro, nel quale Zappa, oltre a arrangiare per Ponty 4 sue composizioni, ne scrive una apposta per lui e suona uno splendido assolo di chitarra nell'unico pezzo composto dal violinista francese.
Il disco si apre con la title track, che in origine appariva sul disco di Zappa "Uncle Meat", riarrangiata in versione jazz classica. Questa versione pur essendo molto bella da ascoltare e pur avendo un indiavolato assolo di Jean-Luc Ponty, non regge il confronto con la versione originale di Zappa, che nell'originale durava ben 18 minuti.
Al contrario, la seguente "The Idiot Bastard Son", rappresenta il climax dell'album. Il brano in origine era cantato, ora è strumentale e riarrangiato in atmosfere, oserei dire, quasi "lounge". Oltre a Jean-Luc Ponty, in questo brano sono in grandissima evidenza anche il sassofonista Ernie Watts, il batterista Jon Guerin (purtroppo morto il febbraio dello scorso anno) e il tastierista George Duke. Quest'ultimo, più tardi, avrebbe fatto parlare di se perseguendo una carriera solista molto fortunata e con prestigiose collaborazioni (Frank Zappa, Billy Cobham).
La seguente "Twenty Small Cigars" non sarebbe apparsa su un disco di Zappa che un anno dopo (precisamente su "Chunga's Revenge), ma era già stata registrata. La versione di Ponty a mio parere, è molto prolissa. Prima di tutto è affrontata ad un tempo più lento, e poi gli assoli in questo caso sono molto noiosi. Molto meglio l'unica composizione di Ponty dell'album, intitolata "How Would You Like To Have A Head like That". Si tratta di un brano allegro e trascinante e come già detto prima, è anche l'unico in cui Zappa suona e fa un assolo, e che assolo... suonato veramente molto bene, e con gran gusto.
Il lato B del disco inizia con "Music For Electric Violin And Low Budget Orchestra", l'unico brano che Zappa ha scritto appositamente per questo album. Il titolo proviene dal fatto, che Frank aveva in mente di far eseguire il pezzo da una vera e propria orchestra. Purtroppo per mancanza di soldi, dovette ripiegare su meno elementi e arrangiare in maniera leggermente diversa il brano. Il direttore dell'orchestra è il grande Ian Underwood (che nel resto del disco suona solo il sax tenore sul brano che da il titolo al disco), futuro collaboratore di geniali musicisti come Lee Ritenour. Il brano si prolunga per 19 minuti, e si alterna da momenti profondamente melodici, ad altri sperimentali, da momenti lenti ad altri scatenati. Durante questa lunga cavalcata sinfonica, compaiono anche altri temi composti precedentemente da Zappa ("Duke Of Prunes" e "A Pound For A Brown"). In particolare il batterista Arthur Dyer Tripp III si trova a suo agio durante il pezzo.
Il disco si conclude sulle note della danzante "America Drinks & Goes Home". In definitiva, le composizioni zappiane, pur non reggendo il confronto con gli originali (a parte forse "The Idiot Bastard Son"), sono arrangiate in maniera molto piacevole, e Jean-Luc Ponty ci dimostra di essere veramente un grandissimo musicista. Raccomandato soprattutto agli amanti del jazz e a chi (come me) considera Frank Zappa come il compositore più geniale e innovativo della storia del rock!
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