Quando si scrive qualsiasi articolo o recensione che riguarda uno dei pilastri della storia della musica è sempre difficile non essere ripetitivi o scontati. Difatti l'opera Bachiana è stata studiata, trattata, suonata e approfondita da grandi e grandissimi interpreti. Una cosa però non mi ha mai convinto del tutto. Le interpretazioni musicali effettuate sul pianoforte. Questa tesi non è solo mia, ma anche di altri, uno di questi sostenitori era un grande pianista, un certo Claudio Arrau.

Per chi non è informato, Arrau è stato uno dei più grandi interpreti del secolo scorso. Egli riteneva più giusto eseguire quelle musiche con gli strumenti che il compositore aveva utilizzato per comporre la partiture. Un esempio su tutti riguarda le "Variazioni Goldberg". Per anni, una parte della critica ha principalmente elogiato e citato le due interpretazioni di Glenn Gould. Intendiamoci, anch'io ritengo quelle due interpretazioni magnifiche (in particolare l'esecuzione del 1981) però mettere in primo piano le sole esecuzioni effettuate sul pianoforte, dimenticandosi che in realtà quelle musiche erano state scritte per essere suonate su un altro strumento penso sia stato un errore. Ovviamente quell'errore è ricaduto spesso anche su tanti appassionati di musica che si sono fermati sulle sole magnifiche interpretazioni pianistiche, dimenticando quelle effettuate al clavicembalo.

Perché, bisogna dirlo, lo strumento storicamente più "giusto" è il clavicembalo.  Per fortuna, poi uno scopre che c'erano e ci sono grandi clavicembalisti che ancora oggi interpretano queste composizioni.

Nel 2005, la Decca ha pubblicato questa bellissima  esecuzione (la registrazione è del 2003) delle Variazioni. L'incisione che ora vi citerò è stata affidata ad Ottavio Dantone. Il giovane e bravissimo clavicembalista e direttore (ma non solo) italiano, da anni è uno dei più affermati interpreti della musica barocca.

Esattamente due anni fa comprai questo disco. Dopo averlo sentito rimasi colpito da tanta bellezza. In questa lunga incisione(che dura quasi 80 minuti) si rimane letteralmente senza fiato. Tutto è intenso. Il suono del clavicembalo è musicalmente affascinante. Le sfumature sonore che lo strumento emette sono pura gioia per le orecchie. Per rendersi conto della qualità dell'intepretazione è sufficiente sentire l'Aria d'apertura. In questi 4 minuti e 31 secondi si rimane estasiati.  La registrazione è grandiosa. D'altronde stiamo parlando di una produzione della Decca.  Dantone è bravissimo, emozionante, poetico, espressivo. Anche  lo strumento usato esalta il tutto. Questo è un clavicembalo costruito nel 1999. Una copia del Christian Zell(Amburgo 1728), realizzata dall'italiano Andrea Restelli,  noto costruttore di strumenti antichi. Un'ultima informazione: il libretto contiene pure le note in italiano.

Un consiglio: ascoltatelo, non potrete più farne a meno.

Carico i commenti... con calma