Non era per niente facile fregare un’anteprima di questo tipo a JOE STRUMMER, che manco escono già sta con la penna in mano ma stavolta il nostro ha dormito della grossa quindi puppa.
A quiet place sta riscuotendo discreti consensi.
Il plot è abbastanza originale: in un futuro distopico la terra è invasa da mostri feroci che se fai rumore ti sbranano.
Seguiamo quindi le vicende di una famiglia, pà, mà la grande che avrà 14 anni, il medio di 8-9 e il piccolo di 4-5.
Quindi, ecco, in questo film si parla poco e niente altrimenti arrivano i mostri che sono davvero cattivissimi, velocissimi, zannuti sbavanti… alla alien per capirci.
Ma se stai zitto e buono ti puoi salvare.
Certo è difficile non fare mai rumore!
Pà e mà sono davvero sposati nella vita reale e lui è il regista di questo film. Lei è molto bella, lui è un Nanni Moretti giovane e muscoloso.
Il film gli è venuto bene.
Una bella fotografia, un utilizzo sapiente della MDP, al servizio delle location invero suggestive che ospitano la vicenda.
Abbiamo dunque il bosco, i campi di grano, da sempre protagonisti di fughe e inseguimenti leggendari nell’ambito del cinema horror. Abbiamo la scala che scende nel buio ma soprattutto abbiamo questi dannati mostri che vediamo poco e niente (all’inizio) ma che sappiamo essere ovunque e che sono sempre pronti a farti a pezzi al minimo rumore. Sembra inoltre che i bastardi non abbiano un punto debole eppure devono averlo!
Durante tutto il film la tensione è costante, cavolo non puoi mai fare rumore, neanche a tavola e poi sembra che non ci sia più anima viva in giro, insomma i mostri hanno fatto davvero un bel casino.
E quindi niente stiamo tutto il tempo con questa famiglia e strippiamo con loro sembra proprio che non ci siano vie d’uscita ma bisogna resistere, sopravvivere.
La famiglia dunque, che papà e mamma ti devono proteggere: sempre.
Ecco, è proprio questo il motivo centrale del film, la tematica attraverso la quale verranno veicolati i sentimenti, le emozioni e la commozione.
Vivere ad ogni costo, proteggerli sempre.
È un bel messaggio.
È un bel film.
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