Scordatevi, amici debaseriani amanti dei cartoons, la perfetta anatomia statuaria dei personaggi Disney, i lineamenti classici e pomposi, le mises scintillanti e fiabesche, la pedante bonarietà di aspiranti principesse proletarie che ascendono a troni d'oro e cristallo grazie al pezzo di legno fatato di qualche fattucchiera disoccupata. Abbandonate le lussuose suites dei castelli mediovali stile Neuschwanstein e suonate alla porta della più modesta dimora di Ren Höek e Stimpson "Stimpy" J. Cat: presto noterete nei confronti di questa bislacca coppietta un'affinità ben più consistente rispetto alla premiata ditta di Principi azzurri, anch'essi colpiti dalla crisi economica.

Ren & Stimpy appartengono alla categoria dei cartoons che possono tranquillamente essere apostrofati come "mal - disegnati": ambienti squallidi, case diroccate oppure strepitosamente flessibili nei singoli corredi, personaggi dalle forme spigolose, sfatte e resistenti a qualsiasi manomissione in tempo reale. Se, nel caso di questi due "dolcissimi" animaletti, ci aggiungiamo una non indifferente quantità di esalazioni/emanazioni corporali nonché un singolarissimo status di prima (o quasi) coppia omosex in un cartoon, eccovi il prototipo di reality show (animato) che non necessita di televoto ed altri concorrenti per scuotere gli animi della platea.

Già, perchè Ren, psicotico chihuahua mignon, e Stimpy, grasso micione docile ed irriverente, sono la trasfigurazione "cartonesca" di Laurel&Hardy senza tight e bombetta e con un po' più di verace rozzezza made in U.S.A: da una parte il cagnolino perennemente in conflitto con il mondo e con se stesso, lunatico e irascibile, stravagante ed opportunista, dall'altra un gatto tonto e ingenuo, in grado di impantanarsi nei guai più disdicevoli e al contempo salire alla ribalta del successo con le conseguenti ire di gelosia del compagno.  Vivono insieme, dormono insieme, l'uno non può prescindere la controparte nonostante un'affinità caratteriale non particolarmente elevata: la loro "love story" casalinga è poi un florilegio delle bizzarrie più anormali, sperdute fra tecniche di igiene corporale poco chic (aloni di flatulenza sempre in agguato, residui nasali in massiccia quantità, abiti non proprio freschi di lavanderia, scarti corporei immediatamente commestibili...) e abitudini quotidiane al limite dell'efferatezza (non dico le volte in cui il povero Stimpy ha dovuto risistemare il suo "nomade" naso al termine di una combutta con la dolce metà).

A questi (già numerosi) ingredienti aggiungeteci la straordinaria capacità con cui Ren "trasforma" le sue minute fattezze in base alla contingenza del momento, veri e propri angoli di sbellicamento (voglio vedervi stare seri e inflessibili di fronte a una semi macchiolina che si flette, si gonfia, moltiplica l'ampiezza del cavo orale fino a raggiungere la dimensione del suo corpo in fase di default, fa esplodere le orbite degli occhi e smagrisce improvvisamente senza il sussidio di un dietologo) e la toeletta di Stimpy il quale, sebbene non sia un mago dell'estetica, prima di andare a letto mai si scorda di pulire il suo bel naso blu-cobalto (staccandoselo senza difficoltà dal viso) e sciacquare i suoi occhi (riponendoli in un originale porta-orbite). Delizioso.

Insomma, esistono (e abbondano) ottime alternative al buonismo imperante delle fiabe: se volete gustarvi un cartoon dal sapore leggermente "adulto", ripugnante paradisi (anche fiscali) e matrimoni regali, eccovi un insolito aperitivo prima di addentrarvi nell'infernale distopia di Cartman & soci.

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