La simbiosi e la fusione tra il violino di Itzhak Perlman ed il violoncello di Yo-Yo Ma sembrano librarsi in un movimento assoluto, che vuole trascendere dalla pura e mediocre materialità.

Una colonna sonora che, come il film, ricostruisce atmosfere e anime di un mondo sempre più perduto, travolto dagli orrori della realtà, quali la guerra, la tecnologia senza senso.

Musiche trasognanti, forse tipiche di film del genere, ma, secondo me, hanno un accento diverso.
Oltre alla magia, alla meraviglia, alla curiosità ed alla incredulità occidentale ed alla sua ostilità nel comprendere questa cultura (in particolare il mondo delle affascinanti geishe), nelle musiche del grande John Williams, insieme alla complicità prima citata tra viola e violoncello, c’è anche nostalgia verso una purezza spirituale autentica.
C’è malinconia, in alcuni brani come “The Journey to Hamanachi” e “A new name… A new life… ”, e c’è anche molta rassegnazione verso un mondo che fu, un mondo non più adatto alla modernità, ma che proprio grazie ad essa diviene sempre più affascinante, come le poetiche musiche da brivido che in ogni movimento rappresentano l’essenza orientale… Emerge l’amore verso un mondo, un universo lontano nel tempo e nello spazio…

Da ascoltare per innamorarsene…

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