C'è quest'uomo; l'età è avanzata e gli anni trascorsi lo costringono adesso a spendere gran parte del suo giorno su di una sedia a rotelle; per lui, che da bambino assaporava il sommo piacere di girovagare a piedi scalzi e sentire la terra, quella sedia è tormentosa più di una cella.

Quest'uomo, ad un tratto, ne incontra un altro, non importa come né quando; ha la metà dei suoi anni, potrebbe essere suo figlio.

Ma i due non potrebbero essere più diversi, quindi non li lega il sangue, a voler dar credito all'adagio «Tale padre, tale figlio».

A dar retta ad un altro adagio, però, gli opposti si attraggono, e tra i due l'attrazione è forte e reciproca fin dal principio.

Cosa li attragga, uno verso l'altro, è impossibile a saperlo; forse è che Johnny un giorno va a trovare Rick e lo trova accovacciato sul divano, abbarbicato al suo cane, a piedi nudi. Proprio come piaceva a lui, prima che il tempo lo costringesse su di una sedia a rotelle.

Johnny un tempo era celebre, la stella più brillante nel cielo stellato del country, dopo quella di Hank; ora nessuno vuole ascoltare la sua musica né dargli una possibilità. Sono gli anni del grunge, il futuro è alle porte di Kurt Cobain ed i suoi accoliti; non c'è spazio, non c'è tempo per il vecchio Johnny.

Rick quello spazio e quel tempo se lo concede; è lui che va a cercare Johnny e lo invoglia a rimettersi in circolo.

I tempi sono cambiati, è vero, ed occorrono bracciate poderose per non andare a fondo come un macigno, ma Johnny è un uomo ed affronta la traversata con tale vigore da far impallidire Mao. Johnny e Rick passano fianco a fianco dieci anni e scrivono insieme la storia di note più bella di fine secolo.

L'evento va festeggiato: Rick propone a Johnny di condividere con l'universo mondo tanti di quei momenti che, fino ad allora, solo loro e qualche altro commensale hanno avuto la ventura di condividere. C'è da sudare, perché dieci anni sono pur sempre dieci anni, ma il lavoro è certosino ed alla fine tutto è pronto per l'evento.

La festa, purtroppo, non riesce granché bene.

Succede che muore la moglie di Johnny, June; e quella di Johnny e June è una di quelle storie che tu non ce la fai proprio ad andare avanti senza la compagna di una vita, senza la tua vita; per cui, il finale è scritto e Johnny si spegne pochi giorni dopo la sua amata.

La festa non è più tale, ma l'evento si consuma comunque.

Dieci anni di vita condensati in un cofanetto nero come la pece: sul fronte, una sottile banda bianca incastona poche foto in bianco e nero di Johnny; sul retro, una bandiera statunitense in miniatura, centrata, capovolta.

In quel cofanetto, un libro di pensieri sparsi da Johnny e Rick e da chi ha vissuto, fosse pure di passaggio, quelle occasioni. Poche fotografie, sempre in bianco e nero, alcune stringono il cuore.

In quel cofanetto, cinque compact disc. Su quei dischi, la voce di Johnny che racconta la vita, l'amore e la morte, la sua e quella di June, che è poi quella di Rick, che è poi quella di ognuno, in fin dei conti.

Un'opera d'arte assoluta, alla stregua dell'opera omnia di Fedor Dostoevskij.

Come ogni opera d'arte, anche questa ha un titolo: «Unearthed» che, letteralmente, sta per “dissotterrato”. La morte di Johnny ne stravolge definitivamente il senso.

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