Nonna Eka, sua figlia Marina e la nipote Ada vivono a Tbilisi, nella Georgia del duemila ma sembra di essere negli anni settanta vista l'arretratezza di tutto, dal telefono ai mezzi di trasporto. Nonna Eka ha un'ottantina d'anni, è una incallita stalinista e vive nel dolce ricordo del figlio Otar che, studente di Medicina a Mosca, ha preferito lasciare gli studi e emigrare a Parigi per mandare qualche soldo a casa.

Il suo ricordo è tenuto vivo dalle lettere che spedisce regolarmente -alla lettura delle quali nonna Eka si prepara quasi religiosamente- e dalle telefonate che fa, meno frequentemente. Marina è vedova di guerra, suo marito è caduto durante la guerra in Afghanistan, e si guadagna da vivere vendendo quanto c'è d'inutile in casa al mercatino, assieme al suo nuovo compagno. Ada, sua figlia, è invece una giovane studente in lingue; è lei il personaggio al quale la speranza può affidare il suo messaggio, tanto granitiche sono la madre, nella sua accettazione serena e senza illusioni del suo destino, e la nonna, nel suo rimpianto di un passato meno peggiore. Ada è irrequieta, deride il suo compagno che vuole emigrare ma sa anche che il futuro nel suo paese non potrebbe riservarle quanto s'aspetta. L'intera famiglia, da generazioni, ammira la cultura francese e possiede una impolverata raccolta di edizioni francesi, mai lette, ma che ingombrano assai in casa e che nessuno si sognerebbe di vendere. Possiedono anche una dacia in campagna dove vanno a villeggiare e raccogliere frutta e dove nonna Eka, in una stanza, ha raccolto tutte le cose di Otar.

Durante una festa Marina riceve una telefonata e apprende che il fratello Otar è rimasto vittima di un grave incidente. Va all'ambasciata assieme alla figlia e un anonimo funzionario le comunica la morte del fratello. Il primo pensiero va a nonna Eka, alla quale tutto verrà taciuto: Ada scriverà finte lettere di Otar da Parigi e Marina, nei limiti del possibile, farà economia per allegarci un pò di denaro. Fino a quando potrà continuare questa finzione ? Fino a quando nonna Eka non deciderà di vendere la raccolta di libri per comprare tre biglietti aerei per Parigi. Marina e Ada, che non sopporta questa commedia, la accompagneranno a Parigi e le mentiranno fino all'ultimo.

Julie Bertucelli, al suo primo film, dirige con attenzione naturalistica e leggerezza tre attrici incredibilmente brave, su tutte la noventenne Esther Gorintin (debutto nel cinema a 83 anni e ancora ne ha!) che regala una interpretazione strappa-applausi, tutta sguardi e movimenti posati, e mantiene viva per tutta la durata del film una sincera e fresca emozione che culmina nel finale con doppia sorpresa.

Per disintossicarsi dai film Hollywoodiani e dalle fiction della tv generalista.

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