La prima edizione italiana di Ushio e Tora risale agli ultimi giorni della Granata Press, un’era geologica fa quindi. Penso di essere uno dei pochi ad averlo acquistato a quei tempi. Il manga fu una mezza delusione. Era partito bene, racconti macabri autoconclusivi, di un macabro un po’ stile “The Ring”, un po’ stile Midori ma meno estremo.

Lo stile di disegno del tipo, Kazuhiro Fujita, da un punto di vista strettamente estetico non è particolarmente bello, ma ha qualcosa di interessante. Nella realizzazione di visi ed espressioni ha un chè di fanciullesco ed inquietante allo stesso tempo, abbastanza efficace per tenere in piedi un po’ tensione nera … se solo non ficcasse dentro alle tavole ogni due per due dell’umorismo super deformed che fa cascare tutto.

Questo è quanto avevo in mente per scrivere due cose a proposito del manga su DB.

Questo più qualche notizia base sulla storia del tipo: il figlio di un monaco buddista (Ushio) trova nello scantinato del tempio un demone con fattezze simili ad una tigre (da qui il nome Tora) inchiodato ad un muro da una lancia sacra (la lancia della bestia). L’arrivo di altri demoni porta Ushio a decidere di liberare Tora e impugnando la lancia si trasforma in un guerriero … etc…

Un po’ pochino insomma.

E così domenica mattina sono andato a riesumare una decina di volumetti che ancora stanno a marcire nella mia cantina per farmi venire in mente qualche cosa in più da scrivere, e nell’aria di casa si era sparso un piacevole odore di muffa.

Ma i miei intenti per una piacevole mattinata votata al cazzeggio più totale sono andati però a farsi benedire perché mi sono dovuto sorbire un bel pistolotto da parte del mio amico invisibile, Onofrio Coregoni. Per qualche strano motivo si è messo in testa che fosse arrivato il momento di convincermi che lui non è il genere di amico invisibile … diciamo “convenzionale”, uno di quelli per capirci che vengono visti da bambini con una fantasia particolarmente fervida o persone adulte con un cervello andato particolarmente a male.

La cosa è andata avanti per un po’. Il succo del discorso è stato che lui in realtà è uno spettro di una persona esistita veramente e deceduta dopo aver provato il leggendario mix coca cola più aspirine.

Il passaggio chiave del suo ragionamento è stato questo: “riflettici, non so se ci hai mai fatto caso ma si tratta dei due simboli per eccellenza del consumismo nel dopoguerra …” una breve pausa e movimenti in su è in giù della testa ad occhi spalancati come a dire “hai capito no? … stai vedendo la luce, vero?”

E questo secondo lui avrebbe dovuto convincermi senza ombra di dubbio che stava dicendo la verità e lui non era il frutto della mia immaginazione.

“Mollala li dai, se fosse come dici tu non mi verresti sempre appresso, sono la persona più noiosa dell’universo.”

“Vero. Il motivo per cui lo faccio è per confondere le acque … nascondermi.”

Io ho afferrato il primo volumetto Ushio e Tora dalla pila che avevo messo sul tavolino e gli ho fatto presente che per me lui e le sue puttanate potevano andare a farsi benedire e per un po’ c’è stato silenzio. Mentre sfogliavo il volumetto, con la coda dell’occhio vedevo Onofrio affacciato alla porta finestra e fissare fuori. Poi ha ripreso a parlare.

“Lo senti?”

“Cosa”

“Il fruscio dell’erba ciularigna. Perché non vai farti un giro fuori invece di leggere quella merda?”

“C’è il virus, stronzo”

“Me lo ricordo il periodo in cui compravi quei fumetti. Li leggevi e ti lamentavi quanto fosse una stronzata la storia del mostro dormiente sulle cui code poggia tutta la terra. Ti lamentavi e continuavi a comprarli. Te lo sei sparato proprio tutto alla fine. Ma allora eri ragazzo, adesso hai una certa, dovresti dargli fuoco per far del posto in cantina, non metterti a rileggerlo…”

Quante folte mi era venuto in mente di fare un bel falò di quello e altri manga che avevo comprato in modo un po’ bulimico da banotto. Ma io non sono mai riuscito a bruciare libri e fumetti.

“aspetto che arrivino i pompieri di Fahrenheit 451…”

“Anche allora come facevi a leggere quella roba zeppa di scenette super deformed? Il male oscuro del fumetto giapponese …”

“Non so, al netto delle scenette di cui parli i primi numeri mi avevano preso bene. Poi è iniziata la storia del mostro con le code e tutto è andato definitivamente a banane.”

“Aspetta … ho capito. Vuoi scrivere due puttanate sul manga su quel sito:44 mila e spingi recensioni ma nemmeno una su The World Is a Ghetto dei War e Going Blank Again dei Ride, vero?”

“Già… ma lo faccio anche perché Tora mi ricorda un po’ te …”

“Vai a cagare. Sei così sicuro che tra noi due sia io l’amico invisibile e non tu Miskey? Voi che chiamiamo la tua dolce metà, o meglio, quella che credi essere la tua dolce metà, e vediamo a chi dei due rivolge la parola?”

“Lascia stare, non sono in grado di reggere la verità se il test andasse male.”

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