Sheitan. In arabo Satana. Spiacente se vi avverto che il titolo trae in inganno: niente sette sataniche, niente "omicidi religiosi" e nulla a che fare con la Chiesa.

Prendendo spunto da "Calvaire", "Alta tensione" e "Non aprite quella porta" di Hooper, questo film francese (si ancora francese) è uscito nelle sale nel 2006 ma poco pubblicizzato è diventato introvabile. "Sheitan" il cui regista è il debuttante Kim Chapiron e il produttore Vincent Cassell, sta diventando un vero e proprio oggetto di discussione: chi lo definisce un cult, chi una ciofeca impressionante. Ma come si sa a volte la verità sta nel mezzo...

Il regista francese tra contaminazioni porno, stupefacenti, scene grottesche (una su tutte quella con la ragazza e il cane), tenta di mescolare varie influenze per far decollare un film che in realtà è alquanto banale. Rifacendosi anche a film come "L' Odio" di Mathieu Kassovitz, Sheitan narra l' avventura di alcuni ragazzi che la vigilia di Natale dopo essersi fatti buttar fuori da una discoteca decidono di passare insieme le feste. Si recheranno così nella residenza di Eve, una delle ragazze, data l' assenza dei genitori. Verranno accolti da una serie di figure con menomazioni e gravi problemi psichici. Giungerà il momento in cui i nostri "survivors" capiranno di essere giunti in un luogo folle e anche i comportamenti di Eve comincieranno a mutare...

La violenza ci verrà mostrata senza alcun preavviso e in modo netto, la tensione aumenterà notevolmente ma senza creare quella suspense degna di un horror da ricordare. Bambole, cavallette e inseguimenti notturni tra squilibrati sono tutti espedienti inutili quando degli attori non degni recitano in modo "piatto" e privo di qualsiasi briciola di pathos. Superlativo invece Vincent Cassell nel ruolo di Joseph, un contadino del luogo assolutamente pazzo.

Se Chapiron tenta in qualche modo di risollevare le sorti di un film che sa non degno di nota con diverse trovate tra cui il finale, gli attori non mostrano nulla per cui debbano essere definiti "attori". Dal canto loro i protagonisti hanno l' attenuante di trovarsi alla prima vera prova della loro carriera essendo tutti non professionisti.

Un horror "contaminato" che non ha nulla di originale, ma che si salva per la superba prova di Cassell e per alcune trovate registiche degne di nota. Kim Chapiron dimostra di avere le idee riciclandone alcune anche da altri film dell' orrore francese. Tutto questo però si perde in un'atmosfera di gia visto in cui la tensione viene a mancare per lunghi tratti creando vari vuoti registici.

P.S.: doppiaggio a mio parere pessimo.

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