2009. Dopo il semi-flop che è stato Silent Hill 4, Konami, affidando la saga nelle mani della software house americana Double Helix, ci presenta il nuovo capitolo di quella che è, a mio avviso, la saga di videogiochi horror più "malata", agghiacciante e profonda della storia dei videogames. Per PC, 360 E PS3.
Saranno riusciti gli sviluppatori americani ad eguagliare gli sforzi e il lavoro (quasi sempre) impeccabile della precedente software house giapponese?
Il gioco si presenta subito con un gameplay meno "vecchio" e se vogliamo, più "casual". La telecamera, da fissa è stata spostata alle spalle del personaggio, dando vita ad una classica ma efficace visuale in terza persona. Il movimento della telecamera è libero. I combattimenti si dimostrano da subito ben calibrati e perfettamente riusciti, grazie all' introduzione dell' innovativo sistema di "mini-combo", che ci permette di concatenare attacchi leggeri e pesanti. Il tutto è accompagnato da delle animazioni non sempre perfette, ma comunque sempre convincenti.
La schivata è un elemento a dir poco fondamentale per i combattimenti. Essa assume per la prima volta una grandissima importanza nella serie di Silent Hill, e, seppur si risolva nella maggior parte dei casi in una capriola laterale, diventa assolutamente indispensabile se si vuole sopravvivere agli scontri più duri, o agli scontri con i nemici più agili. Le armi sono realizzate con gran cura, e non passerà molto tempo prima che il giocatore inizierà a scegliere i suoi preferiti.
Le armi abbracciano i classici del genere survival horror, spaziando da armi da mischia quali il coltello (questa volta probabilmente l' arma più utile del gioco), l' immancabile spranga, l' ascia, la pistola, il fucile a pompa, la carabina. Per ogni arma del gioco, saranno disponibili una o più versioni "potenziate" delle stesse, acquisibili soltanto esplorando a fondo le varie aree di gioco.
Il motore grafico fa, fin dai primi minuti di gioco, il suo lavoro senza notevoli picchi di qualità, donando l' usuale effetto "pellicola rovinata" di ogni silent hill che si rispetti, e condendo il tutto con una agghiacciante e realistica nebbia volumetrica. Dal mero punto di vista grafico, il gioco pecca in quanto a modellazione dei volti e texture, compensando però la situazione con dei notevoli effetti di luce/ombra, capaci di donare l' atmosfera che, ahimè, manca alla maggior parte dei giochi odierni. La cura nei dettagli si fa subito sentire durante i primi combattimenti, grazie all' azzeccata idea di far reagire realisticamente i nemici ai colpi, andando a creare sanguinanti fenditure nei loro corpi ad ogni colpo di lama che riceveranno.
Dal punto di vista tecnico, il gioco è ogni tanto afflitto da cali di framerate sia su Xbox 360 che su PS3, mentre il tearing non fa praticamente mai comparsa.
L'atmosfera del gioco si presenta solidissima, capace di teletrasportarci in una realtà distorta, in un mondo disturbato e marcio, capace di far affiorare le nostre paure più nascoste, che giacciono in un angolo buio e sperduto della nostra coscienza.
Nonostante dunque l'innegabile qualità dell' atmosfera, si sente la mancanza di quel pizzico di genialità e di terrore in più in più che manca dai tempi del 2° e del 3° capitolo della saga, e che si manifesta in momenti di gioco capaci realmente di farci strabuzzare gli occhi dal terrore, e capaci di spaventarci a tal punto da non avere il coraggio di guardarci attorno, come consapevoli della presenza di qualcosa intorno a noi. Il gioco fa comunque molta paura, ma essa non è purtroppo paragonabile a quella sperimentata con i precedenti capitoli.
I mostri si rivelano di eccellente fattura, e sfoggiano agghiaccianti forme antropomorfe, deformate e distorte sino a dar origine a delle figure da incubo, che sembrano provenire dalle paure più profonde del nostro inconscio. Se mostri come i fantasmi di Silent Hill (psx), le infermiere di Silent Hill 2, 3 e Origins (presenti anche su Homecoming e più prosperose che mai), o gli agghiaccianti bambini/giganti a due teste di Silent Hill 4 non ci bastassero, ecco apparire in questo V capitolo della saga dei nuovi abomini, accompagnati dalle rivisitazioni di alcuni precedenti, specialmente del 3° capitolo. Uomini decapitati con lame al posto degli arti, enormi creature votate al corpo a corpo e gigantesche bambole demoniache sono solo alcuni degli orrori che ci accompagneranno lungo tutto l' arco dell' avventura nella collina silenziosa.
La trama si snoda lungo le 10 ore circa della campagna in maniera sempre efficace, creando fin dai primi momenti degli interrogativi che ci spingeranno sempre di più a gustarla a fondo, dedicandoci alla ricerca dei vari documenti sparsi per le mappe e ad attendere con ansia il finale, che, come da tradizione Silent Hill, non sarà uno solo. A tale proposito, le scelte morali sono una nuova ed interessante innovazione apportata a questo nuovo prodotto di casa Konami, e ognuna di esse influenzerà pesantemente il finale. Le scelte morali del gioco sono in tutto 3, e le decisione che prenderemo durante esse modelleranno la storia, fino a sfociare nel finale che ci verrà attribuito.
Il sonoro, infine, si rivela probabilmente la parte più riuscita e curata del gioco, grazie sopratutto all' impeccabile lavoro di Akira Yamaoka nella scrittura dei brani, che ormai ci vizia con le sue geniali composizioni sin dagli albori della saga. Gli effetti sonori, inoltre, si rivelano come sempre eccezionali e assolutamente inquietanti, e sono in grado di creare delle situazioni di panico che difficilmente verranno dimenticate.
In conclusione, il gioco si rivela un ottimo e degno portatore del nome che lo rende celebre, eccellendo nell' ambito della trama e del sonoro, peccando in alcuni punti dal punto di vista tecnico, ma senza perdere neanche per un attimo il carisma e la profondità generale dell' avventura, capace di trasportarci per circa 10 ore in un incubo agghiacciante, turbante, ma maledettamente affascinante.
Voto: 8,5
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