I festeggiamenti per i cinquant'anni della casa discografica Blue Note saranno in pieno svolgimento, negli United States. In Italia, nei megastore Feltrinelli e nei Ricordi Media stores, l'ascoltatore pùò partecipare ai festeggiamenti stessi acquistando i principali CD dell'etichetta alla cifra di 5.90 €. Così ha l'opportunità di portarsi a casa il capolavoro in questione.

Lee Morgan era uno degli artisti di punta dell'etichetta, visto il numero ragguardevole di registrazioni che ha realizzato per essa a proprio nome e come session-men nei sedici anni di una carriera bruscamente interrottasi quando il trentaquattrenne trombettista è stato raggiunto dai colpi di pistola sparatigli da una fidanzata gelosa all'uscita di un club di New York dove si esibiva. E questa è sicuramente la più famosa delle registrazioni medesime, in virtù del successo planetario arriso al pezzo che lo apre e lo intitola; una sorta di ipnotico rythm'n' blues, che per la sua perfetta struttura musicale ed estrema orecchiabilità è diventato una delle composizioni jazz più famose di sempre. Una pubblicità della Chrysler lo adottò come jingle, contribuendo alla sua popolarità planetaria. E non si tratta di millantato credito, tutt'altro: gli straordinari assoli di Morgan e di un ispiratissimo Joe Henderson al sax tenore si imprimono nelle orecchie anche di coloro i quali alla musica improvvisata afro-americana sono pochissimo avvezzi. Anzi, per chi avesse intenzione di avvicinarsi alla musica in questione suggerirei di cominciare proprio dai 10 minuti di "The Sidewinder".

La composizione successiva è un altro piccolo miracolo sonoro: "Totem Pole" è il suo nome. Straordinaria è la sua scansione ritmica, basata su un tempo latino che si distende nel più classico dei 4/4 durante il suo svolgimento. E sulla scansione in questione lavorano di cesello in maniera sublime Morgan ed Henderson, come sopra. L' empatia tra i due fiati è davvero notevole: lo testimonia il successivo "Gary's notebook", brano in puro stile hard-bop dal riff davvero pregnante eseguito alla perfezione dai signori  di cui sopra. Naturalmente essi lavorano su una base assolutamente consistente: il pianista Barry Harris armonizza il tutto con sobrietà, non suonando una nota più del necessario e lasciando le briglie sciolte alle ance dei nostri eroi, che interagiscono alla perfezione con il contrabbasso di Bob Cranshaw e sopratutto con la batteria di Billy Higgins, davvero superlativo nella circostanza. Basta constatare con quale disinvoltura regge il tempo di valzer di "Boy, what a night" per capacitarsene, se non sono bastati gli ascolti dei brani precedenti: brani composti da Morgan nella loro interezza, a dimostrazione anche della sua grande capacità di scrittura, oltre che di trombettista eccezionale, grande virtuoso dal suono denso e corposo, a proprio agio nei più diversi contesti sonori. 

Ci ritorneremo su, tranquillamente. Per ora ascoltiamolo (o riascoltiamolo) nella sua registrazione decisamente più famosa, ma altrettanto decisamente fra le migliori della sua carriera, artisticamente parlando. Quantità (di copie vendute) e qualità (musicale) in "The Sidewinder" si sposano alla perfezione.

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