[Viene qui sotto riportato un breve passo tratto dal saggio di Siffredi Rocco "La Storia Dell'Arte narrata in 25 centimetri", edito dalla casa editrice Di Fianco e Di Sfuggita.]

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Breve saggio di Siffredi Rocco
pag. 123, versetti 12-370

"E se tu sarai solo tu sarai tutto tuo" Leonardo

Della sessualità di Leonardo Da Vinci s'è parlato molto, fino ad oggi: c'è chi afferma con sicurezza che egli fosse omosessuale, adducendo le seguenti motivazioni: la madre Caterina diede a Ser Piero un figlio illegittimo, bastardo, e quindi dovette interrompere la relazione con il padre del neonato Leonardo - il trauma che tutto ciò comporto per il bambino fu determinante nello sviluppo del suo orientamento sessuale. Alcuni, come ad esempio Freud, sostenevano che Leonardo odiasse l'idea di un rapporto sessuale, anche se dai numerosi schizzi di coiti e membri in erezione pervenutici si potrebbe pensare che ciò che lo muove sia interesse scientifico mischiato però anche ad un certo desiderio oscuro che lo stesso artista non avrebbe mai ammesso. Poche confessioni a riguardo, inoltre anche dove Leonardo riempie il foglio con la minuziosa e quasi illeggibile scrittura al contrario e dove lascia spazio a note personali (purtroppo poche), si ferma improvvisamente, forse per paura di rivelare troppo, e si desta dallo stream of consciousness lasciando a metà frasi su frasi.

Questo breve preambolo per cercare di spiegare l'ambiguità del ritratto in questione, conservato al Louvre. Probabilmente l'ultimo quadro dipinto da Leonardo, ritrae San Giovanni Battista con il dito puntato verso il cielo, ovvero Dio. Dico ambiguità perchè la figura, che emerge dall'oscurità e sorride beatamente (ma sembra al contempo un sorriso sinistro, tetro, oscuro come lo sfondo dal quale proviene la figura stessa), ha, pur rappresentando un maschio, dei lineamenti vagamente femminili che accentuano l'idea che aveva Leonardo della perfezione, ovvero, la fusione dei due sessi in un'unica, nitida immagine, l'utopia che rincorse e infine raggiunse nella ben più famosa Gioconda.

Dipinto fra il 1507 e il 1513, come si può leggere nelle Vite del Vasari, è uno dei quadri più misteriosi del genio, con quei capelli alla Robert Plant dal significato inafferrabile. Probabilmente il sorriso dipinto da Leonardo non ebbe presa su Dan Brown che invece si buttò su una scelta banale per il suo libro, la Gioconda, come se non fosse già troppo abusata.
Per la sfortuna di questo buontempone, il quadro non presenta nessun apostolo con un coltello, nessuna presunta Maria Maddalena, soltanto una croce aggiunta in seguito da un allievo di Leonardo, probabilmente senza sapere che così stava rovinando l'alone di mistero che circondava l'idea che aveva Leonardo del cristianesimo. Basta osservare Il Cenacolo.
Sta tutto la. Dan Brown a parte.

Siccome Leonardo amava buttare a caso idee e schizzi dai quattro angoli della terra su un foglio che magari non aveva niente a che fare con le idee e gli schizzi stessi, un po' come si fa con Zappa Frank Vincent, allora ho deciso di fare la stessa identica cosa:

I verbi preferiti di Rocco - sprofondare, affondare, colpire, segare (riflessivo), ardire, inanellare, sfondare, tergiversare, denudare, finire, scappare.
I film preferiti di Rocco - Apocalypse Now, Qualcuno volò sul nido col culo, Il silenzio degli innocenti, Prendi i soldi e scopa, TITANIC (il cui vero titolo però è Lo Scontro Fra Titani(c) e Aìsberg)
Oggetti preferiti di Rocco - Scopa, ruota anteriore della Pinarello (è sottile e stretta), catena della vecchia bici di suo fratello (è ben oliata, ma dura), penna, telecamera nascosta.

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