Mauvais Sang, sangue cattivo.

Ma perché cazzo l’hanno tradotto in ROSSO SANGUE che sembra il titolo di un horror natalizio dozzinale?

Vabbè lasciamo perdere…

Breve trama da wikipedia (non andate che te la racconta tutta finale compreso)

Il passaggio di una cometa crea effetti strani sul pianeta. Notti calde e mattinate con nevicate improvvise, e soprattutto un virus che miete le sue vittime tra chi "fa l'amore senza amore". La gang de "l'Americana" è l'unica in possesso di un antidoto per fermare il flagello. A contrastarla una gang rivale che ha da qualche tempo perduto in un attentato il proprio "uomo migliore". A sostituirlo, il figlio Linguamuta un prestigiatore particolarmente svelto con le mani, da poco uscito di galera, a causa della quale accusa ancora forti dolori al ventre. Egli accetta eccetera eccetera

Leon Carax è il regista di Holy Motors (2013) https://www.debaser.it/leos-carax/holy-motors/recensione che se ti piace il cinema non lo puoi mancare. È anche il regista del celebre Gli amanti del Pont-Neuf (1991).

Nel 1986 Carax ha appena 26 anni ma già si intravede la sua mano, il suo stile personale. Il cinema di Carax è un cinema simbolico, metaforico, magnetico. La fissità, i primi piani, la ricerca del dettaglio sono la sua cifra stilistica.

Non è un cinema classico, lineare, al contrario è piuttosto imprevedibile nella realizzazione. Stacchi bruschi, frasi lasciate a metà, soluzioni registiche stranianti sia per il taglio dell’inquadratura che per l’utilizzo, sporadico, di un bianco e nero sgranato, onirico, fluttuante.

Pochissimi i piani sequenza ma quando ci sono (la sequenza di Linguamuta che corre nella notte sulle note di Modern Love di David Bowie) ne siamo invero rapiti.

Linguamuta è Denis Lavant. L’attore ha 25 anni. Lo ritroveremo 50enne e di nuovo protagonista, nel summenzionato (e clamoroso) Holy Motors.

Linguamuta ruba la scena non c’è che dire. È chiaro che più di qualcosa sgraffignano dalla scena la stupenda Juliette Binoche all’epoca 22enne e il gigante Michel Piccoli che non ha certo bisogno di presentazioni.

Però Lavant giganteggia non v’è dubbio. Quei capelli sparati, quel viso spigoloso quasi primitivo, quegli occhietti vispi e fissi. Irrequieto malato d’urgenza, fuori posto.

L’amore. C’è sempre l’amore (che muove i pianeti e l’altre stelle e chi cazzo si ricorda ma l’ha scritto Dante mi pare).

I soldi, la rapina, l’americana quello che ti pare ma sarà l’amore a giocare la partita a scacchi e muoverà sia i bianchi che i neri e saranno macelli.

Perché è di amore che si parla in questo film, chè lo cerchi anche se hai il sangue cattivo e non ROSSO che lo sappiamo già che il sangue è rosso, stupidi traduttori itaGLIAni!

Vedetevelo.

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