Fred Chinchin e Catherine Ringer formano questo nuovo gruppo (di sciamannati, va detto..) nel '79 ma solo nella prima parte degli anni ottanta i due divengono, con la compartecipazione di un terzo membro, i LRM.
Nelle intenzioni dei 3 creatori, che venivano dalle più disparate (e quando dico disparate intendo davvero disparate, se siete francofoni girate un po' sulla rete..) esperienze artistiche doveva essere un gruppo che sarebbe stato ricordato nella storia della musica pop e non solo... fallito questo obiettivo, si può di sicuro affermare che i LRM (ora solo in 2) hanno composto della ottima musica, molto francese, imprevedibile, molto divertente e divertita e con quel gusto di obliquità che, secondo chi scrive, non deve mancare ad un progetto degno di stare tra i miei (fors'anche i vostri?) preferiti.

THE NO COMPRENDO LP (Virgin France, 1986) è forse il loro disco più commerciale ma che contiene dei brani di grande qualità come l'iniziale "Les Histoires d'A..": dove A. sta per quella cosa che a tutti ci fa battere il cuore... :p
Si prosegue con i due successi commerciali dell'opera cioè "Andy" e "C'est comme ça": per darvi un'idea di ciò di cui sto parlando immaginate la genialità del principino di Minneapolis al servizio di due personaggi dalla spiccata personalità istrionica e con pochissima voglia di prendersi sul serio... oppure un David Byrne senza la parte etno-musicale... un Alberto Camerini di un mondo molto più degno di essere vissuto... (ecco così ci siam vicini!).
La preparazione del disco è stata immortalata in un film di Jean-Luc Godard (sisisi! proprio lui!) intitolato "Soigne Ta Droite" dove i nostri suonano proprio il loro (allora) nuovissimo singolo.

Se pensiamo a come oggi si sono incredibilmente rivalutati gli '80, sembra strano che i signori della selezione dei dischi à la page non abbiano riscoperto e banalizzato anche questo disco, infatti, a riascoltarlo oggi si può sentire tutto ciò che lo fa "molto eighties": il basso caldo e tondo in primo piano, la drum-machine secca ed a tratti marziale, le tastiere sintetizzate, le chitarre (in secondo piano) funky unica via di fuga possibile per uno strumento che era stato il principe incontrastato ed abusato dei decenni precedenti.

Un'ultima menzione ai testi davvero inventivi ed ironici (ma comunque basati sull A. di cui sopra!!!) nonchè alle quasi trapezistiche evoluzioni vocali di Catherine...
Un disco degli ottanta davvero da rivalutare!... anche se spreca subito le sue cartucce migliori nel lato A (tranne la marcetta sbilenca di "Nuit d'Ivresse), sigh!
Insomma, capiamoci, se amate gli Stereo-Total non potete non ascoltare questo disco!!!!!

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