Come un film ambientato in una villa nel sud della Francia di Rohmer, come nelle infinite estati tra una classe scolastica e l'altra, come in quei tempi sospesi dove un inconsapevole sorriso si disegna sul volto mentre il sole scalda il corpo ed una leggera brezza culla la mente...quasi così sono entrati nei miei timpani e nella mia vita i Les Très Bien Ensemble.

Sicuramente conoscerete i Belle & Sebastian, ed ascoltando il disco d'esordio dei barcellonesi ma francofoni LTBE non potranno non venirvi in mente gli scozzesi. Qui però c'è meno spleen e più ironia. Sarà il sole...
Si chiama "Doux-amer" questo disco easy, ballabile, yé-yé e terribilmente pop sixties.
Non so chi abbia deciso la scaletta del cd ma per ascoltare il primo up-tempo bisogna arrivare alla traccia 5: "Les vacances", garbato inno all'ozio e alla gioventù con tanto di chitarrina ed hammondino che fanno tanto colonna sonora di un film con Louis De Funès. Proseguendo troviamo una canzonetta beat dedicata all'amore disinteressato dove la suadente voce di Suzette afferma di non interessarsi alle cose materiali "En attendant Raskolnikov". In "Sous le soleil" si ritorna sul tema dell'ozio sfiorandone l'apologia mentre il quartetto suona come se fossero dei Velvet Underground cresciuti a Bahia.

Una menzione al singolo "A Hélène", ballata in minore copiaincollata dal songbook dei "cugini" scozzesi, dove si augura in modo preoccupato ed accorato il miglior futuro possibile alla piangente bimba del titolo.

Disco d'esordio fascinoso ed immaturo: troppi clichè, troppo orecchiabile, al tempo stesso però, un disco semplice come da tempo da queste parti se ne va cercando... un disco vacanziero si, ma anche dolceamaro...
Da ascoltare solo se si ama la piattezza bidimensionale e rivelatrice del pop. Un'ultima cosa: l'ironico nome del gruppo viene dal testo di "Michelle".

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