Libero De Rienzo è un attore e lo abbiamo visto in "Santa Maradona" e "A\R - Andata e ritorno" di Marco Ponti.

Con "Sangue - la morte non esiste" De Rienzo debutta sia come autore che alla regia.

Stella (Emanuela Barilozzi) e Iuri (Elio Germano) sono due fratellastri, Iuri è stato concepito in seguito a una violenza sessuale subita dalla madre di lei. Iuri ha una personalità molto particolare e il film tenta di raccontare il rapporto simbiotico ma contrastato, ambiguo e carnale che c'è tra lui e Stella. Iuri è innamorato e legatissimo a Stella che probabilmente lo ama a sua volta ma fatica ad ammetterlo. Iuri mette il muso perché in fondo è un bambino, un bambino che ha paura, paura della morte soprattutto. E Stella ha paura di lasciarlo solo.

Il film è diviso in due atti più un epilogo. Nei due atti il racconto si concentra su Stella prima, una ragazza viva, una ballerina, che fa uso di droghe, cosi come Iuri, che è pure un po' matto e tonto, ma anche un artista e un genio secondo Stella. Il ritratto dei due però viene narrato in maniera abbastanza confusa e caotica.

Alla fine c'è "l'epilogo comico", segnato dall'entrata in scena di un terzo personaggio e dalla virata effettivamente comica e grottesca che prende il film.

Il finale vero e proprio è invece abbastanza ridicolo piuttosto che tragicomico, fa scadere quasi tutto il film ed evidenzia gli aspetti che un po' nell'ombra sono presenti durante tutto il film: molta retorica e il volere a tutti i costi essere contro i poteri precostituiti -Stato e Chiesa soprattutto- ma in maniera debole e inefficace.

La scena della messa, che doveva essere l'apice del messaggio, è sconclusionata. Il montaggio (di cui De Rienzo se ne è occupato direttamente) è dinamico e palpitante ma non colpisce più di tanto perché più che altro enfatizza la confusione, anche se l‘alternarsi di alcune visioni, immagini di particolari e situazioni a volte è suggestivo e di sicuro aiutato da un bel sonoro e ottime musiche, tra elettronica e post-rock, firmate, tra gli altri, dai Giardini di Mirò e dai Godspeed you!Black Emperor.

Confusione e poca profondità sono i difetti di questa pellicola, anche se il film ci lascia il racconto, o più che altro ci mostra, con le immagini e i suoni, il disagio di due ragazzi che si confrontano a fatica e agiscono in un mondo del tutto surreale e pazzesco.

Il nostro.

Il film è stato presentato al Festival di Locarno 2005 nella sezione Cineasti del presente e ha vinto il Ciak d'oro bello e invisibile 2007.

Nazione: Italia

Anno: 2005

Genere: Drammatico

Durata: 104 minuti

Regia: Libero De Rienzo

Cast: Elio Germano, Emanuela Barilozzi, Luca Lionello, Libero De Rienzo

Produzione: Mikado Film, Rai Cinema

Distribuzione: Mikado

Carico i commenti... con calma