"Nel 1890 Londra era la più grande città del mondo, ma non grande abbastanza per l'epico scontro tra i due personaggi più popolari della letteratura mondiale: il principe dei detective e il signore delle tenebre".

Con questa frase, secondo me eloquente, la quarta copertina di "Sherlock Holmes contro Dracula" ci invoglia all'acquisto e alla successiva lettura di codesta opera, la quale viene classificata all'interno del genere "pastiche" che, nel caso della "creatura" di Sir Arthur Conan Doyle, annovera tra le sue fila anche "Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Holmes", sempre di Loren D. Estleman, e "Soluzione sette per cento", di Nicholas Meyer (quest'ultimo narra l'incontro tra il detective londinese e Freud ).

Il romanzo in questione si apre con il naufragio della nave russa "Demeter" al porto di Whitby, episodio che, dietro l'apparenza di un semplice disastro navale, nasconde un terribile segreto, fato di morte e orrore e proveniente direttamente dai magici Carpazi. Lo sviluppo delle indagini porterà Holmes e il fido Watson a mettere da parte la loro proverbiale razionalità al fine di fronteggiare un nemico oscuro e astuto quasi quanto l'investigatore di Baker Street. L'originalità dell'opera di Estleman non sta solo nell'aver preso due grandi personaggi della letteratura di fine Ottocento e averli fatti combattere l'uno contro l'altro in una sorta di frenetico duello psicologico, bensì il punto focale sta nell'essere riuscito a fare tutto ciò senza stravolgere la trama del "Dracula" stokeriano, infatti il nostro scrittore, che si "nasconde" dietro la narrazione del Dottr. John Watson (come da migliore tradizione holmsiana), sfrutta i punti morti del romanzo gotico appena citato per inserirvi al suo interno le azioni dei due detectives inglesi. Un esempio chiarificatore per chi ha letto il testo di Bram Stoker può essere questo: nel "Dracula" originale gli eroi (Van Helsing, Seward e Morris) aspettano nel cimitero la neo-vampira Lucy Westerna per trafiggerla con il paletto e liberare così la sua anima. In base a ciò noi non sapevano nulla di dove la vampira fosse stata durante la sua scorribanda nottura, allora Estleman, in maniera molto abile e fine, la colloca in una fumosa via di Londra dove incontra sul suo cammino Holmes e Watson che la mettono in fuga, salvando un fanciullo. Spero con questo mio esempio, volutamente "frettoloso" (non voglio certo raccontare tutto il libro), di avervi fatto cogliere l'originalità di un romanzo veramente ben scritto, realizzato con un ritmo incalzante e con una meticolosa attenzione verso quei dettagli che hanno reso grande il personaggio creato da Conan Doyle più di cent'anni fa ormai.

Con ciò concludo augurandomi di avervi invogliato alla lettura di "Sherlock Holmes contro Dracula", un libro che sono sicuro non vi deluderà, sia che siate o no fan del detective più famoso ed imitato del mondo.

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