Gli anni novanta non sono stati il massimo per l'hardcore, almeno per me. C'è stata da una parte l'esplosione delle pop/punk band come Green Day, Lag Wagon, No fx etc e dalla parte più dura l'affermarsi delle tamarrissime tough guy bands che proponevano già un suono squadrato e metallico, progenitore di certo attuale metalcore. Ma, per fortuna, ci sono stati anche grandi, indimenticabili gruppi.
E' assolutamente il caso dei Los Crudos, da Chicago. Questo cd raccoglie tutta la produzione del terribile quartetto ispanico/americano, e non per nulla si intitola "Discografia" e non all'inglese, dato anche il fatto che la piccola etichetta DIY che lo cooproduce è la madrilena Beat Generation. Le tracce sono ben 74 (!!!!!!), tutte rigorosamente cantate in spagnolo e incazzate fino all'isteria. Infatti lo stile dei Crudos altro non è che hardcorepunk usa style scarno e stringato, ancor più velocizzato e cantato con una voce che più di così non si può. Un po' come prendere i Minor Threat di "Seein' red" e mandarli a 45 giri. I testi sono politicizzati ma mai scontati e molto sensibili ai problemi di tutte le minoranze etniche americane. Tutte queste 62 tracce, poichè le ultime 12 sono dal vivo, vibrano rabbia da un minuto o a volte neanche, l'energia convulsa che ne scaturisce è enorme e questi Los Crudos sono stati davvero una grande hardcore band che ha fatto proseliti e ha lasciato il segno.
E' una gioia riscontrare che quel periodo nebuloso non ha offuscato del tutto lo spirito (vedi che allora continua..?) di una musica che ha saputo rigenerarsi da se stessa. Non ci furono soltanto i Crudos ma per altri gruppi magari altre recensioni...
ciao buonanotte ai suonatori.
Elenco e tracce
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