Ok. Ok. Potevo pure farne a meno, ma l’altro giorno ho riascoltato tale album… giusto per rinfrescare la mia prima adolescenza e la mia scarsa cultura musicale di allora e che di poco è cresciuta in questi anni. Ma un saltino di qualità, da liga ai Marlene kuntz, Afterhours, Radiohead e Muse concedetemelo insomma. Mi pare che certi gruppi si avvicinino alla musica intesa come arte, quindi niente a che vedere con il “rocker” di Correggio sempre più vicino alla musica intesa come commercio insieme a troppi colleghi. E’ bene quindi sottolineare una netta distinzione da chi fà musica e chi vende pseudo-emozioni, alquanto deboli. Confermo le tante opinioni del tutto negative su Luciano, tipo: suona un rock falso; riempie i suoi album di pezzi inutili e per di più molto simili; allevia le sue fatiche con ritornelli facili; un songrwriting decisamente scadente; troppo esplicito e poco orginale; orecchiabile fino alla noia, etc.
Ma veniamo all’album e alle mie tre stelle di valutazione. E’ il cd che per ultimo butterei giù dalla torre, ma credo che forse lo farei lo stesso. “Ho messo via”, “I duri hanno due cuori”, “Piccola città eterna” faccio però fatica a rinnegarle... le riascolto volentieri, al di là dei ricordi… i ritmi non sono del tutto scontati, tratti di spontaneità s’intravedono, gli arrangiamenti li trovo non di molto sotto al discreto... Insomma... il liga ci prova... Si! È l’album in cui Ligabue dimostra che, applicandosi, a qualcosa di carino ci sarebbe potuto arrivare. E i seguenti album hanno invece portato a tutta la negatività (del tutto giustificata!) che si è creata intorno al suo personaggio. Dispiace.
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