"Finché eravamo giovani era tutta un altra cosa. Perché eravamo scemi"

Ogni tanto amo dare un'occhiata alle cose fuori moda, al kitsch e all'out-dated. In particolar modo, amo osservare con ironico distacco e tronfio senso di superiorità a quelle cose che al momento della loro comparsa apparivano belle, fresche e innovative e che, appena terminato il loro momento di gloria, scomparvero nel nulla come mozziconi di sigaretta giù per lo sciacquone del cesso della scuola. Perché in qualche maniera il kitsch riesce ad essere tra i prodotti più interessanti di un'epoca: magari il suo valore intrinseco richiederà uno sforzo d'immedesimazione per essere apprezzato, magari questo valore intrinseco non è mai esistito. Tuttavia, anche in quest'ultimo caso, una ricerca tra i polverosi scatoloni dell'usato ci porta all'attenzione piccole diapositive sbiadite di un mondo scomparso, tanto più significative quando risalgono a un'epoca di cui serbiamo memoria. Ed ecco che questi resti del passato ci fanno riflettere sullo scorrere del tempo e sulla vacuità della vita umana e pensare "ma per che razza di puttanate si esaltava la gente all'epoca?".

Metropol dei Lunatic Calm è un disco del genere. È un disco figlio degli anni Novanta. E se negli anni Settanta i dischi belli erano quelli innovativi, fantasiosi o conformi alle linee del partito, se negli anni ottanta i dischi belli erano quelli pieni di synthelli e tastierozze, negli anni Novanta i dischi dovevano spaccare. E Metropol, esordio datato 1997 dei Nostri, è un disco che spacca. Mettete questo di sottofondo mentre leggete e capirete quanto spacca. Ma i motivi per cui Metropol spacca sono molteplici:

  • Siamo di fronte a un duo britannico che fa(ceva?) breakbeat, l'elettronica che spacca degli anni Novanta per eccellenza. Vi ricordate i Prodigy di The Fat of The Land? Ecco, la loro versione meno sapiente e più casinara.
  • Vanno giù di big beat, campionamenti rockettari buzzurri, strizzatine d'occhio all'industrial (così dicono almeno) e roba che in generale spacca.
  • Sono apparsi nelle colonne sonore di Matrix, FIFA 2001, Mortal Kombat Annihilation, Lara Croft Tomb Raider 2, Charlie's angels, Buffy l'ammazzavampiri, il trailer del primo Uomo Ragno col tizio di Pleasantville, serie televisive e programmi televisivi idioti. Tutta roba che spacca più degli Slipknot.
  • Hanno remixato gente anninovantissima tipo i Curve, i Bush e i Pitchshifter. Che fine abbiano fatto pure loro boh.
  • Hanno una copertina che non si capisce cosa sia con tutte le lettere squadrate e sfocate ed il titolo di un loro pezzo ha le lettere tutte attaccate.
  • È musica che spacca, quindi potete inserire il compact disc nel lettore del vostro personal computer e usarlo come colonna sonora mentre giocate a Quake.
  • Hanno fatto un secondo disco nel 2002, non sono riusciti a ripetersi e sono scomparsi nel nulla.

Va bene, e il resto? Carino, ma nulla di che. A parte quelle due-tre canzoni famose, in particolare la prezzemolotta Leave You Far Behind (che spacca), il resto del disco non riesce a portare alle dovute conseguenze la miscela di elettronicume e rocckettaglia e il livello generale non risulta un granché. Per i Lunatic Calm non vi fu possibilità sopravvivere al passaggio delle mode. Ma se vi piacciono queste sonorità attaccatevi al vostro fornitore di musica gratis sull'internet preferito e dategli almeno un ascolto. Se non ne varrà la pena potrete almeno riflettere su con che razza di puttanate si esaltava la gente all'epoca. Me compreso, magari.

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