Non so se in Italia abbiamo realizzato bene. Da Gaber ai Joy Division, dalla new wave elettronica al post punk cibernetico, dallo spoken words al post rock affettivamente più traumatico, dai Diaframma ai CCCP. Un trip accompagnato da una voce narrante che canta l'alienzazione del vivere in terra straniera le rovine del socialismo e del comunismo, conditi da paranoia e sarcasmo all'emiliana. Per me è da pazzi non aver capito che se cantassero in inglese sarebbero già idoli generazionali mondiali.
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