Non farò finta che Mark Shelton fosse il mio idolo, ma lui ha incorporato tutto ciò che mi è piaciuto del metal, e ciò che ad un certo punto nel metal non ho trovato più. La capacità di avere una visione e di immedesimarsi totalmente in essa, lui il bardo per antonomasia. Questo rendeva il metal vivo, umano, anche geniale, al di là dei suoi difetti e, anzi, proprio in loro virtù. E' qualcosa che non riconosco più in un metal, quello attuale, francamente manierista, perso fra trigger, tecnicismi chitarristici e cantanti iperimpostati. Ciao, Mark, e grazie per tutto ciò che mi hai regalato.
pi-airot

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