Come on! Feel the U.S.A.

Se fossi un giornalista pagato a parole, inizierei col titolo: “Sufjan Stevens invites you to: come on! Feel the Illinoise”, ma siccome non sono pagato neanche a stronzate mi fermo quì. Bel talento e faccino quelli di Sufjan, fanciullo appena uscito da uno di quei corsi di laurea in “Scrittura Creativa” – una cosa parecchio fica, converrete – e pure il sottoscritto c’aveva fatto il pensiero ma costa 1000 sterline al mese e il pensiero è finito lì. Un album all’anno per ognuno degli Stati Americani: questo il progetto e i primi due (la partenza era affidata al Michigan) eletti nientemeno che album del mese per Uncut e Mojo (e pure per me, ma non fotte a nessuno come si direbbe con scrittura creativa). Ambizione interessante d’altronde, e non tanto per ostacoli pratici (tra 50 anni gli Stati Americani saranno diventati 200) quanto per ostacoli culturali: di qualunque posto si tratti, sembrano tutte uguali le facce, e tutte uguali le storie di maniaci, pazzi, falliti, traditi e traditori, e pure i luoghi finiscono per rassomigliarsi un pò tutti, calpestati da una folla che neanche si ricorda più dove si trova. E forse è proprio questa la morale e ci sono arrivato pure io, che non ho i soldi per dirla in modo creativo ma almeno non ho dovuto aspettare che gli U.S.A. terminassero la conquista del mondo, e ora la consiglio pure a voi.


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