Il ragazzino che cambiò la storia senza cambiarla
Al momento dell'esplosione Hiroshima era abitata in maggior parte da vecchi, donne e bambini: 150mila persone sulle cui teste il bombardiere B-29 Enola Gay sganciò - la mattina del 6 agosto di 60 anni fa - 63 chili di uranio arricchito chiamati Little Boy. Nel giro di 40 secondi il Ragazzino rasò al suolo l'intera città e chi non ebbe fortuna di incenerirsi all'istante scelse la sorte tra leucemia e tumore: gli effetti durarono per oltre due lustri e si moltiplicarono le leggende sull'equipaggio dell'Enola, si diceva che s'erano impiccati, che s'erano trasformati in monaci impazziti.
Mi capita di leggere una bella intervista di Kasuko Kojima, nel suo bel bar dove tiene alle pareti Radiohead e Metallica mi parla una donna che ha vissuto l'orrore senza - cosa strana - trasformarsi essa stessa in orrore. Racconta che non odia gli americani per quello che è successo ma le è impossibile perdonare se la guerra non finisce mai, "e il nostro dramma non è servito a nulla". Kasuko è la donna che ha ispirato il poeta pacifista Kurihara alle cui belle poesie vi invito, perchè se 60 anni dopo Hiroshima abbiamo ancora bisogno di poeti che cantino di pace allora nulla è davvero cambiato.