Ognuno invecchia a modo suo

“Una volta ero il tuo gallo, ora solo uno dei tuoi cazzi” canta Mick Jagger in una canzone del nuovo album dei Rolling Stones (c’è il gioco di parole rooster-cock) e siccome sono un tipo romantico – spero ancora che la vita sia giusta – immagino un cazzo di 60 anni e la canzone non mi piace. “Muoviti, scopri le tette e fammi sentire a casa” prosegue in “This house is empty" e siccome sono un tipo ingenuo – a proposito della vita e della giustizia – immagino delle tette di 60 anni e neanche questa canzone riesce a piacermi.
“Che vita solitaria” strimpella Richard Thompson una volta che ho spento tutte queste turbe sessuali e riacceso tutto il resto. “Una vita di orizzonti grevi, debole come il cielo di metallo sopra i miei passi sulle piane del North-West” - e mi dice “The moon is peeping through” e io quasi faccio per affacciarmi alla finestra che guarda nella stessa direzione. Poi qualcuno mi riaccende le pulsazioni sessuali e riappare la vecchia: ognuno invecchia a modo suo – dice mentre si scopre le tette, e probabilmente va ad accoppiarsi.


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