Ieri sera l'ho fatto.

Ho dato un'occhiata a Celentano. Ma sono un ragazzo fortunato, e Celentano non c'era. C'era Patti Smith. Davanti al suo microfono. Stava cantando la canzone di Patti Smith che conoscono tutti, e nonostante qualsiasi considerazione (fatele voi, a me proprio non m'interessa) era magica e magnetica nella sua timida e assoluta presenza.

Ma l'attimo che voglio congelare qui è quello d'uno sputo.
Tra un ritornello e una strofa, piegando il capo d'un lato, condensato l'eccesso di salivazione, Patti se n'è liberata con una traiettoria diagonale, tesa e precisa. Ha sputato, sul palco, alla propria sinistra. Poi, fatto un passo avanti è tornata al microfono e ripreso a cantare.

Che sarà mai, sai gli sputi ai concerti. Certo, bello mio, appunto. Ai concerti, tra voi ggggiovani, nel mondo là fuori, sui palchi del "rock". Ma quel momento lì, quello sputo lì, sono la cosa più bella vista in tv da tanto, tanto tempo. Lo sputo più elegante della storia dello sputo. Un'immagine divina nella cloaca delle immagini.


Carico i commenti... con calma