NME - best of 2005
Significherà qualcosa se nel ’97 album dell’anno fu “Deserter’s songs”, l’anno dopo i Flaming Lips, quello prima gli Spiritualized e quest’anno i Bloc Party: tra me e loro qualcuno sta peggiorando. Singolo dell’anno per i Futureheads – la testa sarà pure nel futuro ma il resto è rimasto al 1986. “Oh oh oh” – vogliono che canti “perseguitato dall’amore oh oh oh” e mi bombardano di “oh oh oh” fino a far credere a tutti che sia rincoglionito. “Gli Smiths, i Nirvana e gli Stone Roses della nostra generazione”, scrive l’NME in prima pagina: io pensavo ad un mostro genetico ed invece erano gli Arctic Monkeys che rincorrevano pulzelle sulla pista da ballo.
Poi alla sera spengo tutto e vado dai Blonde Redhead – gli unici ad avere la testa al posto giusto – che riempiono un locale delizioso di centinaia di anime: due siciliani sbocciati a New York che come supporto si portano dietro un video di Scott Walter e io ci avevo sperato tutto il giorno che si poteva essere cool e intelligenti allo stesso tempo.