Occhiaie.

A giorni volerò in Irlanda per ritirare il premio mensile assegnatomi dal Guinness dei primati come "il ragazzo dalle occhiaie più profonde" del mondo. Dopo di me, a Dicembre, si sono classificate persone del calibro di Benicio Del Toro, che lo aveva vinto ininterrottamente ogni mese dal 1987 e Rocco Siffredi, una prosciugata new entry (non del tutto inaspettata). Accendo il computer e c'è Tommaso che mi approccia simpaticamente con un "depresso segaiolo da tastiera" mentre invece, privatamente, mi contatta un tizio proponendomi di scrivergli 8.120.558.000 cartelle e lui in cambio mi spedirà una mela via posta prioritaria. Forse. Non so se accetterò (ma mi conforta sapere che quasi sicuramente Nick è messo peggio), comunque è meglio scrivere piuttosto che parlare direttamente: anche solo al telefono m'impiccio di brutto e dico cose insensate. A volte parlo con frasi famose di altri che in genere non funzionano mai. L'unica persona con cui hanno funzionato sta con me da anni ma c'è cascata solo perché probabilmente all'epoca dei fatti non conosceva Bukowski. L'altra sera entro in un pub e chiacchierando con una tipa del più e del meno, dopo un po', gli dico "…Well I Bet That You Look Good on the Dancefloor…" e lei, dopo avermi guardato schifata a iosa, mi fa "Cu cazz' vu?".
Probabilmente non masticava l'inglese.


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