Corri, corri, coglione!

Egregio Presidente, e' con un mio grande stupore che l’altra sera ho scoperto che ero un coglione professionista, iscritto all’albo sovietico con percentuale comunista del 99% (ho un lavoro di merda: 30 punti; faccia da cane appena sorpreso dal proprio vomito: 10 punti; quando ero bambino per votare contro i miei interessi ho tentato di mangiarmi da solo: 40 punti. Funziona bene sotto il suo Governo: quando ho raggiunto l’80% mi hanno dato la vaselina in omaggio).
Il mio primo cd era prezzo politico perche' il partito non mi passava grosse sovvenzioni: andavo ai concerti e cantavo “Corri, corri, guaglione!”, la polizia mi inseguiva e me ne tornavo zoppicando. Erano gli anni dei primi amori Presidente, leggevo Gramsci e sognavo un mondo migliore di questo, passavo tra i cassonetti e le dicevo “voglio che sia come nei film, compagna!” e nei vicoli di Napoli i disoccupati buttavano la monnezza dai balconi. Un giorno mi lesse i titoli di coda e l’attrice dopo mi regalò Silvestri cosi' diventavo intellettuale ma rimanevo fedele al partito: qualche migliaio di film dopo vi lascio immaginare la mia fedeltà. Conservo ancora il cd e i ricordi e come un coglione ci soffio sopra come a sperare in cenere ancora accesa. Adesso grazie a lei i cd li vendono nei grandi supermercati: quando entro all’Ipercoop la cosa piu' bolscevica che riesco a rubare sono i preservativi. E sebbene gli anni passino e le delusioni si perdano nel conto, resto un tipo romantico e continuo a sognare la vita come nei film: “Corri, corri, coglione!” mi urlo da solo, me ne tocco un paio pensando a lei e fingo un ultimo inseguimento.


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