I PET SHOP BOYS E LA PARTE SBAGLIATA DEL MONDO

I Pet Shop Boys non li sopporto proprio, ma la radio continua a passarli.
Mi ricordano di Pavel - un tipo spaventosamente gay. Una volta l’ho ospitato per 15 giorni di fila - c’era uno che lo cercava o roba simile – e la sera era come giocare a nascondino: io mi nascondevo e lui mi cercava, mentre lo stereo lamentava i Pet Shop Boys. Questo tipo aveva vissuto in ogni dove: Israele, Egitto, Los Angeles, New York, Toronto – insomma tutto ciò che c’è da fare per evitare di farsi il salumiere di fiducia. E nonostare seguitasse ad ascoltare i Pet Shop Boys, che diceva facevano molto real-gay, io gli volevo bene, a Pavel (una volta l’ho beccato a sentirsi i Pink Floyd e quella volta se ne uscì che facevano trendy-gay).
Una sera ero di cattivo umore e lui mi fa: “Sai che diceva Walt Withman?”
“Non me ne frega un cazzo di Withman”.
“Lui diceva: se trovi due strade, e prendi la più tortuosa, allora significa che sei diverso”.
“Non significa un cazzo invece”.
“Significa che io sono dalla parte sbagliata del mondo. Ma è fottutamente divertente”.


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