Dì qualcosa di poetico

Al telegiornale riprendono due giovani su una spiaggia, uno morto e l'altro in agonia: si portano via il padre perchè l'hanno bombardato sotto le stelle e non ci vuole credere che sia venuto così poetico, insomma si facesse una ragione, io stesso non capisco che ho fatto per meritarmi tutto questo mentre mi sbronzo. Di palestinesi ne avevo visti ma mai nessuno in prima serata: nel quartiere arabo attracco di notte e la mattina raggiungo le coste del Medio Oriente - in un mondo di pazzi di fantasie ve ne sono infinite ma la realtà scompare, se ve ne esistono più di una. "Uomo! Guarda!" si dispera una fanciulla e io non so che rispondere, proprio l'altro ieri m'ero scordato chi mi toccava odiare arrivato alla disperazione. Quando viene Thomas cambio sempre canale, ci vediamo "Il Grande Fratello delle Celebrità" perchè Thomas non capisce l'inglese e io non capisco chi siano. Guardo queste facce storte e mi accorgo di quanto tempo sia passato dalla giovinezza e dalla comprensione, "Thomas" – gli dico – "conosco te eppure non conosco nessuno".
"Guarda quante stelle nel cielo mio diletta!" dicevo alle donne pieno di speranza e loro vedevano quello che si poteva fare. Mi regalavo gli eroi migliori e parlavo come loro, "Uomo! Guarda quanta bellezza!" gridava Stavrogin e per giustificarsi andava a mettersi un cappio al collo. Quando guardo la gente tutto quello che vedo sono milioni di famiglie, di gente che si accoppia tra il mare e le stelle, tutti a ridere ma che cazzo avranno mai da ridere: il più giovane è appena nato e il più vecchio sono io.


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