In Amerika

Mi hanno tenuto allegro con così tanti film sulla guerra che oramai non c’era più niente da ridere, allora in “Valley of The Wolf” hanno giocato la carta della disperazione: ci sono ancora tutti questi morti ammazzati, villaggi distrutti e religioni inventate, ma l’idea della guerra fa una sterzata che potrà segnare il destino dell’umanità: i cattivi li fanno nientemeno che gli amerikani (l’attore Billy Zane è diventato così famoso in patria che la madre s’è dovuta dare alla macchia). In tempi in cui pare che non vinca più nessuno, il mistero sta diventando non tanto il saper perdere quanto il non partecipare.
Intanto cominciano a delinearsi i nuovi politicanti del futuro, le facce a cui dovrò vendere il mio culo fragile e a buon mercato, e ci giurerei che non mi fosse sembrato di scorgere almeno un cazzo che fosse onesto. Harold Ford detto il fico, che mi guarda con un’espressione così illuminata che pare da un momento all’altro si metta a baciarmi in bocca; Michael Arcuri detto il bello, che invece mi guarda come se si volesse sfogare con me perchè continuiamo ad invecchiare; Brad Ellsworth detto lo sceriffo, che quando mi prende per il culo si mette in posa alla John Wayne.
Tutti appena usciti da un visagista, e tutti amerikani, per convincerci che per farsi fottere c’è almeno rimasta la fantasia.


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