Gli ultimi sentimentali

Gli uomini possono essere sentimentali come chiunque altro essere vivente ma le strade non sono mai state mosse dalle emozioni, la televisione se le compra tutte, sebbene alcune ancora sopravvivano: quella del bianco sulla trentina che squarta con le unghie e il nero ventenne che defeca nella metro. Il nero (suppongo analfabeta) è finito in prima pagina sul London Paper (così quando tocca a noi non ci scordiamo che viene meglio se possiamo leggere) ma si vede solo il cappello della Nike. “Conosci quest'uomo?” – ci sono teste dappertutto, la Nike se le compra tutte, però chi vuoi che conosca uno che caca ancora in un cesso di vagone. Sono otto mesi che cercano il bianco: scende in strada con le sue unghie lunghissime, in attesa che qualcuno incontri l’ineluttabilità del destino per liberarsi del peso della vita. “Conosci queste unghie?” – ci sono mani dappertutto, la Polizia le ammanetta tutte, però chi vuoi che conosca uno che si libera senza neanche potersi pulire il culo.
Se sopravvivo alla giornata me ne vado al parco a trovare i piccioni, dissertiamo di musica cubana. “Un altro giorno di romanzo non ha prezzo anche se fosse per cent’anni” – questo lo diceva Compay Segundo, e chissà che penserebbe ora: il vecchio in questi giorni ne avrebbe fatti 99 – guardo il piccione ma mi dice che non gliene fotte niente.
“Ma chi ti conosce”, gli dico - ci sono bestie dappertutto, la televisione se le compra tutte con contratto a tempo indeterminato, allora chi vuoi che conosca uno che si libera ancora giorno per giorno.


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