Greenwich Mean Time

Sono qui in piedi alla finestra che guardo la strada e le macchine incazzate nel traffico. Un'ambulanza si fa strada rabbiosa sgommando, sembra Mosé che squarcia il Mar Rosso. Penso a me che me ne sto lì con il camice bianco e penso a chi ci sta sopra, a quell'ambulanza. A che cosa si aspetta da noi. Ho una voglia assurda di fumarmi una sigaretta e di consumare in fretta questi istanti. Di mandare in fumo la mia ansia come fosse di tabacco pure lei. Perché “quando moriamo noi non è come quando muoiono gli altri”, come diceva Vivian Lamarque. Ma forse mi sono solo fumato il cervello, stamattina, chissà. “Sometimes my burden it's more that I can bear…”. C'è Bob Dylan che strascica piano “Not Dark Yet” dalle vecchie casse del computer nello studio. E' ancora tutto tranquillo, sono solo, per ora. Mi si è pure scassato l'orologio di Windows, chissà mai perché. E' mattina ma secondo lui sarebbero già le sette di sera. “It's not dark yet, but it's getting there...” Intanto il sole sembra una grossa palla gialla alla deriva su un mare di nebbia, e la porta dello studio si è già aperta alle mie spalle.


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